Sobrio botellón a Ginevra
300 persone, pochi incidenti di rilievo e non più ubriachi di un normale finesettimana: il botellón è somigliato più ad una tradizionale festa che a una sbronza collettiva.
La meteo capricciosa ha tenuto lontano dal parco dei Bastions, luogo dell’appuntamento, molta gente. Alle tre di notte, i circa 300 partecipanti al botellón ginevrino hanno lasciato il parco, preoccupandosi di non lasciarsi alle spalle troppi rifiuti.
Un gesto di buona volontà che risponde a quello della città. Ginevra, pur ponendo delle condizioni, ha autorizzato la manifestazione. Altri centri svizzeri – Zurigo, Losanna e Berna – si sono opposti veementemente nei giorni scorsi alle temute “sbronze collettive”.
«Non ci sono stati gli eccessi che temevamo», ha dichiarato Patrick Pulh, portavoce della polizia ginevrina. L’unico incidente di rilievo riguarda un fotografo ferito alla testa con una bottiglia. Gli aggressori sarebbero però degli sbandati già conosciuti alla polizia e il cui comportamento non è una conseguenza del botellón.
Intervistato dal Tages Anzeiger, il sociologo spagnolo Artemio Baigorri ha ricordato che malgrado la sua pessima fama in origine il botellón non ha nulla di contestatario. «I giovani vi si recano non tanto per ubriacarsi quanto per divertirsi e trovare un o una partner».

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.