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William Turner e la radicalità sublime del colore

Il viaggiatore Turner riscopre la città sulla laguna in una delicata e intensa sinfonia di colori. The Metropolitan Museum of Art

Il Kunsthaus di Zurigo propone fino alla fine di maggio, in collaborazione con la Tate Gallery di Londra, un'esposizione inedita del grande pittore dell'Ottocento.

Lavorava come un forsennato, investiva i suoi guadagni in terreni e immobili, non valeva nulla come oratore ma come pittore e disegnatore era brillante. Rivoluzionò la pittura del suo tempo e anticipò gli impressionisti. Joseph Mallord William Turner (1775 – 1851), il più grande paesaggista inglese dell’Ottocento, inaugura la stagione artistica 2002 del Kunsthaus di Zurigo.

È la prima retrospettiva di Turner sul continente europeo, degli ultimi decenni. Dal primo febbraio al 26 maggio sono esposte al Kunsthaus oltre 180 opere del celebre pittore, fra dipinti a olio e acquarelli. Alcuni quadri appartengono a collezioni private e vengono presentati al pubblico per la prima volta dopo anni.

La maggior parte delle tele proviene però dalla Tate Gallery di Londra. Grazie ad un’intensa collaborazione fra la prestigiosa galleria e il Kunsthaus di Zurigo, molte delle opere donate dall’artista allo Stato inglese hanno potuto varcare per alcuni mesi la Manica.

William Turner: un pittore europeo

“Conosciamo Turner come uno dei più grandi paesaggisti inglesi, ma, in fondo, si dovrebbe definirlo uno dei più grandi pittori europei del suo tempo. Questa esposizione ci dà l’occasione di provarlo”, ha spiegato alla stampa Andrew Wilton, della Tate Gallery, curatore della mostra di Zurigo e uno dei massimi esperti della pittura di Turner.

E percorrendo le quattro sale dedicate al pittore, non si può dar torto ad Andrew Wilton. In un crescendo di colori – più moderati e contenuti nel periodo giovanile, violenti ed esplosivi nel periodo maturo – Turner dimostra tutto il suo estro, la sua originalità, la sua capacità unica di lavorare e giocare con il colore e la luce.

Dalle tinte più sfumate, ai colori più intensi, colpisce sempre la chiarezza, la trasparenza, la luminosità quasi abbagliante dell’immagine di Turner. Ridicolizzato dai contemporanei, che disprezzavano i suoi esperimenti con il colore, l’artista rivoluzionò la pittura del tempo. Nel suo “radicalismo artistico” fu un precursore dell’arte moderna.

Un grande viaggiatore

I principali motivi pittorici di Turner sono due: le grandi storie epiche, il Medioevo, con le sue leggende, e la natura, soprattutto i paesaggi, che lo hanno reso famoso. Il pittore trasporta nella campagna inglese, sulle onde dei mari, nelle Alpi, quell’eroismo, quella sublimazione dell’essere umano e delle sue emozioni, che tanto erano in voga nell’Ottocento.

E proprio le Alpi affascinano Turner a tal punto da diventare un soggetto ricorrente nei suoi quadri. D’altronde, una sala intera del Kunsthaus è dedicata ai viaggi dell’artista in Svizzera e in Italia. Il Gottardo, il cantone dei Grigioni, Bellinzona, le cascate del Reno, si affiancano al celebre quadro che raffigura le gondole di Venezia, in una delicata ma intensa sinfonia di colori. Splendidi anche i dipinti che raffigurano Roma e la Sicilia.

Turner fu anche un eccellente illustratore, capace di passare dalla rappresentazione romantica e quasi bucolica dei paesaggi ottocenteschi, alla violenza di un mare in burrasca o di un Tamigi in fiamme. Le opere degli anni trenta e quaranta, più sfumate, ma di grande intensità, sembrano “classici” senza tempo. Nel periodo maturo della sua attività pittorica, Turner si concentra soprattutto “sull’atmosfera”: i suoi quadri vibrano, le emozioni si mescolano alla luminosità dell’immagine.

I responsabili del Kunsthaus di Zurigo puntano molto sull’esposizione dedicata a William Turner. Dopo Cézanne e Giacometti, anche con l’artista inglese continua il “filone di successo” del museo zurighese che, nonostante i lavori di ampliamento, offre agli appassionati esposizioni di altissimo livello artistico.

Elena Altenburger, Zurigo

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