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Alla corte dei re del Camerun

Figura commemorativa in legno della regione del Bangwa, 19° secolo Private collection, H. Dubois

Con il suo nuovo allestimento il Museo Rietberg di Zurigo presenta l'esposizione più completa organizzata fino ad oggi sull'arte reale del Camerun.

Con oltre 150 opere realizzate nel corso del 19° e 20° secolo, la mostra propone una scelta eccezionale di alcuni tra i tesori più significativi dell’arte del Grassland.

“Ciò che è davvero speciale in questa esposizione – spiega Katharina Epprecht, vicedirettrice del museo – è che vi sono raccolte molte importanti sculture provenienti da tutto il mondo. Si tratta di pezzi anche già noti, ma che non si erano mai visti insieme e che qui si possono confrontare per la prima volta.”

I tesori raccolti in questa mostra testimoniano la ricchezza artistica di una zona del Camerun che comprende la regione dell’altopiano, nota come Grassland. Essa si estende dalla frontiera nigeriana fino al corso del fiume Mbam e include le vaste foreste tropicali del sud e dell’est del Camerun.

Nel corso dei secoli nella regione del Grassland si sono concentrate numerose tribù di differenti origini etniche che, rette da regimi monarchici, hanno dato luogo alla formazione di numerosi regni. A est si trovava il grande reame di Bamun, a sud i piccoli regni della zona chiamata Bamileke – circa un centinaio – e a nord i principati e le province del Nord Ovest.

Le oltre 150 opere raccolte in questa esposizione – che comprendono troni, statue, maschere ma anche manufatti e gioielli – costituiscono la produzione artistica realizzata all’interno di queste corti reali per magnificare la grandezza, misurare la ricchezza e fungere, allo stesso tempo, da memoria storica dei singoli regni.

I simboli del potere del regno di Bamun

Suddivisa in 3 sezioni che rispettano la ripartizione geografica della regione del Grassland, la mostra si apre presentando i magnifici ed imponenti troni appartenenti al grande regno di Bamun. Tra essi spicca in modo particolare il “Gran trono con coppia di figure” (1870), che fu donato nel 1908 da Njoya, re di Bamun, all’imperatore tedesco Guglielmo II.

“Questo maestoso, imponente e prezioso trono, ricco di simboli che ricordano la forza e l’invulnerabilità, come ad esempio il serpente a due teste o i gemelli, mostra anche materialmente la potenza e la ricchezza del sovrano”, precisa Katharina Epprecht. “Le perle e le pietre colorate con cui è stato ornato sono infatti molto pregiate e provengono anche da molto lontano.”

Ornati da figure che richiamano animali simbolici ma anche ritratti di principi defunti, questi enormi troni in legno spesso raggiungono l’altezza di un uomo. Essi venivano usati, o solamente esposti, in occasione di cerimonie religiose e festive come segno della potenza reale.

Le maschere delle Province del Nord Ovest


Ma la mostra non è solo un’esibizione di tesori. Molti degli oggetti che in essa vi sono raccolti permettono al visitatore di cogliere anche la complessità politica e organizzativa di questi regni. Ne sono un esempio le grandi ed espressive maschere, usate come cimieri, di cui erano custodi le società segrete.

“La magnificenza, con cui veniva riverito il sovrano, non deve far pensare che i suoi poteri fossero illimitati. L’elezione del re doveva venire riconosciuta – e il suo operato sorvegliato e controllato – da una società segreta che aveva anche il potere di destituirlo se questi si dimostrava incapace di svolgere i suoi compiti” dichiara Katharina Epprecht.

Oltre che una funzione di controllo e di sostegno del sistema politico, le società segrete, formate da uomini anziani iniziati, avevano il compito di custodire importanti maschere usate solo in particolari circostanze e alle quali l’intera comunità riconosceva poteri magici.

Considerate innocue – ma non per questo meno espressive – sono invece le maschere usate ad esempio nei gruppi di danza delle società di guerrieri. Oltre ad esporle, la mostra consente di vedere come venivano indossate e usate in un interessante documentario sulle danze cerimoniali alla corte reale di Oku ed al palazzo di Fumban. Il filmato è stato girato nel 1977 dall’etnografo tedesco Hans-Joachim Koloss durante una festa in memoria della regina madre.

L’espressività unica delle sculture Bamileke

Di grandissimo interesse è inoltre la sezione che raccoglie i tesori dei regni-villaggio, della regione chiamata Bamileke, di cui fa parte anche il piccolo reame di Bangwa dove, in epoca coloniale, si trovavano i più importanti centri artistici del Grassland.

Oltre alle grandi colonne in legno che ornavano i palazzi reali e sulle quali sono incise la storia ma anche le leggi di ciascun reame, in questa sezione spiccano per bellezza e fattura le statue Bangwa che rappresentano gli antenati reali e venivano esposte solo nelle feste commemorative.

“Quando sono arrivate in Europa all’inizio del 20° secolo, l’estetica di queste statue ha prodotto una sorta di rivoluzione”, spiega Katharina Epprecht. “Esse si rivelano particolarmente interessanti e anche anomale rispetto alle altre sculture del Grassland. Il fatto di non essere lavorate frontalmente e in maniera simmetrica e di non avere una postura statica, le rende infatti particolarmente espressive.”


swissinfo, Paola Beltrame, Zurigo

“L’arte reale del Camerun” rimarrà aperta al Museo Rietberg di Zurigo fino al 25 maggio. Le opere raccolte nella mostra provengono da musei e collezioni private degli Stati Uniti, dell’Africa e di tutta Europa – in particolare da musei di etnologia tedeschi – e si potranno vedere riunite solo a Zurigo.

Parallelamente, nel Gabinetto delle stampe del Museo Rietberg, viene presentata “Ernst Ludwig Kirchner e l’arte camerunese”. La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Museo delle Culture nel Mondo di Francoforte dove verrà presentata dal 13.6. al 9.11.2008.

Le due esposizioni sono accompagnate da un vasto programma di conferenze e da laboratori dimostrativi sulla scultura del Grassland. Inoltre il 17 e il 18 maggio, nel parco del Museo Rietberg avrà luogo una festa africana con musiche, danze e un grande mercato.

Le grandi sculture commemorative del piccolo regno Bangwa insieme alle altre del Grassland camerunese, hanno fortemente suggestionato il lavoro degli espressionisti europei d’inizio 900, soprattutto l’opera del movimento tedesco “Die Brücke”, fondato a Dresda nel 1905.

Il museo Rietberg lo sottolinea presentando nel gabinetto delle stampe alcune opere di uno sei suoi esponenti, Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938), nelle quali l’influsso delle maschere e delle sculture del Grassland appare molto evidente.

Kirchner, come altri espressionisti tedeschi, ebbe modo di vedere queste opere nei musei etnografici di Berlino e Dresda, dove esse sono state trasferite tra il 1884 e il 1914, periodo in cui il Camerun fu territorio coloniale germanico.

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