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Il Pardo sulle tracce delle Brigate Rosse

Il Pardo quest'anno ha una chiara impronta italiana

La 61esima edizione del Festival del film di Locarno, che ha preso inizio mercoledì, dà molto spazio al cinema italiano, tra cui un atteso documentario sugli anni del terrorismo e la retrospettiva su Nanni Moretti. Uno sguardo al programma con il critico Antonio Mariotti.

Il manto maculato del Pardo, simbolo inconfondibile del Festival, si tinge dunque del tricolore della vicina Penisola. Non solo attraverso numerosi film e documentari, ma anche grazie alla presenza di volti noti, come quello di Paolo Sorrentino, membro della giuria del Concorso internazionale.

Regista e sceneggiatore partenopeo, lo scorso mese di maggio ha preso parte alla selezione ufficiale del Festival di Cannes con il film “Il Divo” (ispirato alla figura del celebre politico italiano Giulio Andreotti) aggiudicandosi il Premio della Giuria.

La storia delle Brigate rosse a Locarno

Ma che cosa possiamo aspettarci da questa ricca selezione italiana? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Mariotti, giornalista e critico cinematografico di grande esperienza. “Come sempre le opere in lingua italiana tutte da scoprire non mancano al Festival di Locarno. Tra quelle di produzione italiana mi incuriosisce molto il documentario “Il Sol dell’avvenire”, la storia delle BR raccontata dai testimoni che passerà nella sezione ‘Ici et ailleurs'”.

Presentato in anteprima mondiale, il documentario di Gianfranco Pannone e Giovanni Pasanella – destinato a far discutere – offre un accurato confronto tra l’Italia dei giorni nostri e quella degli anni Settanta. Liberamente tratto dal libro “Che cosa sono le Br” di Giovanni Pasanella e Alberto Franceschini, è il primo film ad affrontare il tema ancora oggi scottante delle radici politico-ideologiche del terrorismo di sinistra in Italia.

“Tra le opere di produzione svizzera – aggiunge Antonio Mariotti – non mancherò un altro documentario: “Giù le mani” del regista ticinese Danilo Catti sullo sciopero alle Officine FFS di Bellinzona che passerà il 15 agosto al Fevi come evento speciale dei Cineasti del Presente, ma neppure la fiction “Marcello, Marcello” di Denis Rabaglia, unico film inedito in lingua italiana programmato in Piazza Grande”.

“Marcello, Marcello” è un’allegra commedia che racconta la storia di un giovane uomo che nel 1958, in un piccolo paese sulla costa del mar tirreno si innamora follemente della figlia del sindaco. Ma il ragazzo la potrà avere soltanto se farà il regalo giusto al padre della sua prescelta.

Da Baricco agli italiani matti a Pechino

Molto atteso dal pubblico, compreso quello svizzero italiano, il debutto alla regia dello scrittore torinese Alessandro Baricco. Tra i più noti esponenti della narrativa italiana, dal suo romanzo “Novecento, un monologo”era stato tratto il film di Giuseppe Tornatore,”Leggenda del Pianista sull’Oceano”.

Alessandro Baricco porta in Piazza Grande “Lezione 21”, una riflessione sul Beethoven della Nona Sinfonia che si presenta come un racconto cinematografico sospeso tra realtà e sogno e in cui si intrecciano i rapporti tra arte e creazione. Un film popolato da strani personaggi e pieno di poesia.

In corsa per il Pardo d’oro c’è un solo film italiano, “Mare Nero” di Federico Bondi, un’ opera prima che racconta con toni poetici il rapporto tra un’anziana e la badante rumena. Nella sezione “Cineasti del presente” l’Italia propone “Beket” di Davide Manuli e “Napoli piazza Municipio”, documentario di Bruno Oliviero dove la famosa piazza partenopea diventa metafora dell’intera società.

“Cimap! Cento Italiani Matti a Pechino” di Giovanni Piperno (sezione “Ici et Ailleurs”) narra invece la storia di un gruppo di malati mentali, accompagnati da medici e famiglie, che affronta un singolare viaggio in treno da Venezia a Pechino. I protagonisti di questa storia si raccontano, si scambiano le loro storie, si addormentano all’improvviso, si amano, si perdono, si odiano, si ritrovano. E dimostrano, a loro modo, che insieme il cambiamento è possibile.

E poi, non solo per gli amanti del calcio, c’è “Petites Historias das Crianças”, di Fabio Scamoni, Gabriele Salvatores (nel 1991 Premio Oscar come miglior film straniero con “Mediterraneo”) e Guido Lazzaroni. La pellicola documenta il progetto “InterCampus”, lanciato dieci anni fa dai dirigenti della squadra milanese dell’Inter per offrire, grazie al calcio, una scappatoia ai bambini di paesi segnati dalla guerra o dalla povertà.

Nanni Moretti a 360 gradi

Nanni Moretti – regista, attore, sceneggiatore, produttore – è l’indiscusso protagonista dell’edizione 2008: attraverso un’ampia retrospettiva, il Festival di Locarno desidera rendere omaggio ad una figura di spicco del cinema e della cultura italiana. Saranno proposti i lungometraggi, i corti e i mediometraggi e i documentari girati nell’arco della sua carriera.

“Nanni Moretti, cinematograficamente parlando è un personaggio ancora tutto da scoprire. Spero che questa retrospettiva e le iniziative collaterali (libro, tavola rotonda, mostra) – sottolinea ancora Antonio Mariotti – permettano di sondare i misteri di un personaggio che, riflettendo un attimo, appare come un vero e proprio miracolo nel contesto del mondo cinematografico italiano”.

Secondo il critico cinematografico ticinese Moretti “È” il cinema italiano contemporaneo: “Basti solo pensare che, oltre che regista è anche sceneggiatore, produttore, attore, gestore di sale e direttore di un festival (quello di Torino). C’è solo da sperare – conclude Mariotti – che durante la sua presenza al festival i giornalisti italiani non lo costringano a parlare di politica, ma possa parlare soprattutto di cinema in generale e del suo cinema in particolare”.

swissinfo, Françoise Gehring, Locarno

Si svolge dal 6 al 16 agosto 2008 la 61 edizione del Festival del film di Locarno, che durante undici giorni diventa la capitale mondiale del cinema d’autore.

In Piazza Grande verranno proiettati 17 film, di cui 9 prime mondiali. Nel Concorso internazionale figurano 17 film provenienti da 16 paesi diversi; le prime mondiali sono 12 mentre le prime internazionali 5; le opere prime sono 6.

Il Festival renderà omaggio anche a Luigi Comencini, regista italiano morto l’anno scorso.

Gli sarà dedicato il volume di fotografie inedite “Appunti di un cineasta. Fotografie di Luigi Comencini 1945-1948” e sarà protagonista della serata di venerdì 8 agosto, con la proiezione dell’unico suo film di produzione tedesca, “…Und das am montagmorgen”, girato a Berlino nel 1959 e mai distribuito in Italia.

Anche Milano, dal prossimo settembre, avrà il suo festival del cinema: “Milano Settembre Cinema”. Per il suo debutto ha scelto la collaborazione della prestigiosa Mostra internazionale del Cinema di Venezia che, appena chiuso i battenti, porterà nel a Milano due pellicole in anteprima. Prevista anche una collaborazione con il Festival di Locarno.

Il legame di Milano con i festival di Venezia e Locarno sarà confermato dalla programmazione della rassegna «Panoramica» che dall’8 al 14 settembre presenterà 50 pellicole scelte tra le due rassegne.

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