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Svizzeri solidali con gli svizzeri?

Mercoledì è la giornata decisiva per la colletta in favore delle vittime delle intemperie in Svizzera Keystone

La Catena della solidarietà organizza mercoledì una giornata nazionale di solidarietà per le vittime delle inondazioni.

Nel 2000, per le inondazioni in Vallese, erano stati raccolti 74 milioni di franchi. Impossibile prevedere se il record sarà uguagliato.

Le precedenti giornate d’azione della Catena della solidarietà hanno mostrato che gli svizzeri sono molto generosi di fronte alle catastrofi naturali, e soprattutto quando toccano la Svizzera.

Nel 2000 una parte del Canton Vallese era stato devastato dalle inondazioni, in particolare il villaggio di Gondo. Le immagini della catastrofe avevano sconvolto gli svizzeri, che non avevano esitato a metter mano al portafoglio per aiutare le vittime. Erano stati allora raccolti 74 milioni di franchi.

Quando una catastrofe ci tocca da vicino

In generale le campagne in favore dei concittadini raccolgono il favore del pubblico. Catherine Baud-Lavigne, responsabile delle campagne della catena della solidarietà, ricorda che le collette per le valanghe in Vallese o in occasione dell’uragano Lothar (1999), o per le persone più colpite dalla crisi economica in Svizzera erano andate tutte bene.

Logicamente, per effetto della vicinanza, le gente risponde di più all’appello. Eppure il record assoluto non è stato raggiunto in occasione di una catastrofe svizzera. Lo scorso dicembre 225 milioni di franchi sono andati in favore delle vittime dello tsunami in Asia.

L’enormità della somma si spiega con la viva emozione provocata dalla gravità della catastrofe (più di 300’000 morti).

«La gente si è sentita vicina alle vittime della catastrofe perché la Thailandia, lo Sri Lanka o l’India sono paesi che gli svizzeri conoscono bene, come mete di vacanza», spiega Catherine Baud-Lavigne. Certo non si deve dimenticare che vi sono stati circa cento morti svizzeri nella catastrofe dell’Oceano indiano. Un fatto che ha sicuramente avuto un effetto sul risultato della colletta.

Romandi più restii

È chiaro che la colletta del 31 agosto non potrà competere con la somma raccolta in favore delle vittime dello tsunami. Vero metro di paragone sarà il record precedente, di 74 milioni raccolti per le inondazioni in Vallese.

Ma non è sicuro che questa cifra sarà raggiunta. «Ci aspettiamo una somma leggermente inferiore a quella raccolta per Gondo», indica Catherine Baud-Lavigne. «Prima di tutto per la semplice ragione che molte regioni donatrici sono le stesse che sono state colpite dall’inondazione. E si devono concentrare sulla propria catastrofe.»

«Un’altra ragione è che facciamo un po’ fatica a motivare i romandi», prosegue. «Penso che sia un po’ più difficile in Svizzera romanda, perché il dibattito è passato quasi subito ad una dimensione molto razionale, la prevenzione, il che ha fatto calare in fretta l’emozione. Pensiamo inoltre che le assicurazioni giocheranno il loro ruolo, dimenticando che in realtà non coprono tutto.»

Inoltre l’enorme somma raccolta per lo tsunami potrebbe avere un effetto frenante, e molti potrebbero decidere di dare un po’ meno. «La gente ha un bilancio annuale che consacra per le organizzazioni di aiuto», pensa Catherine Baud-Lavigne.

Pronostici impossibili

È difficile prevedere se gli svizzeri si mostreranno più o meno generosi rispetto al 2000. «Quello che possiamo dire è che le donazioni che ci sono giunte, e le promesse di donazione, non sono inferiori alle altre collette.»

Impossibile dire se la crisi economica avrà un impatto sulla generosità del pubblico. «Ci sono persone in situazioni finanziarie difficili che vogliono assolutamente fare un gesto, anche se modesto».

«Breve, non sappiamo mai veramente in anticipo come si sviluppano le cose», riassume la collaboratrice della catena della solidarietà. Bisognerà dunque attendere la fine della giornata del 31 agosto per sapere se gli Svizzeri si saranno mostrati solidali con i compatrioti in difficoltà.»

Secondo gli assicuratori, le intemperie della settimana scorsa hanno provocato danni che potrebbero ammontare a due miliardi di franchi, di cui 500 milioni solo per gli immobili.

swissinfo, Olivier Pauchard
traduzione, Raffaella Rossello

La catena della solidarietà organizza una giornata nazionale di solidarietà per le vittime delle inondazioni in Svizzera.

Ha luogo mercoledì 31 agosto.

Attualmente sono stati raccolti o promessi 6,1 milioni di franchi.

Le donazioni possono essere fatte via internet, sul sito della catena della solidarietà, o sul conto postale 10-15000-6.

La catena della solidarietà è nata nel 1946 su iniziativa di tre collaboratori dell’attuale Radio Svizzera Romanda.

La catena della solidarietà è un sistema di colletta che ha luogo sui media svizzeri dell’azienda radiotelevisiva SSR SRG idée suisse.

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