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I mestieri non hanno sesso

Nel 2004, Lucia ha accompagnato al lavoro il padre, un impiegato delle Ferrovie federali svizzere Keystone

Niente scuola: giovedì, 20'000 e più adolescenti svizzere accompagnano uno dei due genitori al lavoro per toccare con mano il mondo professionale.

La Quinta giornata nazionale delle ragazze vuole rendere la vita difficile ai pregiudizi e ampliare il ventaglio di professioni scelto dalle ragazze.

«Il mercato del lavoro non è affatto misto e tre ragazze su quattro continuano a scegliere professioni come insegnante, infermiera o venditrice, mestieri che permettono di conciliare la vita famigliare e professionale», constata Anita Balz, coordinatrice della Giornata delle ragazze nella Svizzera francese.

Una politica basata sul volontariato

In Svizzera, il 75% delle madri lavora. Eppure, i pregiudizi sono duri a morire. Ecco perché, continua Anita Balz, è necessario sviluppare nuove strategie per incoraggiare l’uguaglianza economica e professionale.

La Giornata delle ragazze è stata istituita nel 2001 dalla Conferenza svizzera delle delegate alla parità. Si tratta di un’iniziativa che rispecchia la politica «volontarista» seguita dalla Confederazione e dai cantoni per rispondere alla Legge sulla parità entrata in vigore nel 1996.

Nel 2002, le ragazze che hanno aderito all’iniziativa sono state 12’000, numero che è salito a 20’000 nel 2004. Per quest’anno, Anita Balz si attende un ulteriore aumento.

Ai ragazzi e alle ragazze che decidono di restare a scuola, gli insegnanti offrono delle informazioni sulle pari opportunità e sulle possibilità di conciliare famiglia e lavoro.

Il sostegno delle scuole è indispensabile. Quest’anno, sono ben 1400 le classi che hanno richiesto la documentazione necessaria agli uffici cantonali per le pari opportunità.

Una questione di buona volontà

Il federalismo fa sì che la Giornata delle ragazze assuma aspetti diversi nelle diverse parti del paese. Alcuni cantoni la propongono nel corso del quinto anno scolastico, altri nel corso del settimo o dell’ottavo. Altri ancora, come Vaud, invitano anche i ragazzi e mettono l’accento sull’orientamento professionale in genere. Quest’anno, indica Anita Balz, solo Basilea Campagna non aderisce all’iniziativa.

Le imprese che hanno risposto «presente» sono 7’500, tra di loro ci sono le più grandi, come le Ferrovie federali, Migros o Swisscom. «Se l’azienda in questione ha già una persona incaricata di vegliare sulle pari opportunità, se riflette su questo tipo di problematica, allora la partecipazione alla Giornata delle ragazze va da sé», spiega Nadia Lamamra, dell’Istituto svizzero di pedagogia per la formazione professionale.

Alcune aziende organizzano la Giornata in modo spontaneo. È il caso di swissinfo. «Invitiamo anche i ragazzi, ma quest’anno ci sono cinque ragazze», indica Thérèse Roth del settore risorse umane. In programma: visita degli uffici, distribuzione di documentazione e regalini targati swissinfo, pranzo gratuito in mensa con mamma o papà (o con chi fa le loro veci).

Lasciare il tempo al tempo

Il fascino esercitato da certe professioni, spiega Nadia Lamamra, dipende dallo status sociale. È più facile convincere le proprie figlie di avere un lavoro ideale quando si è dirigenti che quando si è lavapiatti in un ristorante.

Malgrado gli sforzi, i cliché e i pregiudizi continuano ad essere presenti. È una questione di modelli, spiega Anne Dafflon Novelle, assistente alla Facoltà di psicologia dell’Università di Ginevra.

«Un giovane sceglierà difficilmente una professione che non è praticata da nessun conoscente del suo stesso sesso, soprattutto in un momento – come quello della scelta professionale – in cui si forma l’identità sessuale. In molte professioni, soprattutto quelle tecniche, i modelli femminili per le ragazze sono insufficienti», spiega a swissinfo Anne Dafflon Novelle.

Che fare? Bisogna cominciare a parlare di parità tra i sessi già a partire dalla prima infanzia. Per il momento, però, questo obiettivo non figura nei programmi delle scuole materne elvetiche.

swissinfo, Isabelle Eichenberger
(traduzione, Doris Lucini)

La Conferenza svizzera delle delegate alla parità ha istituito nel 2001 la Giornata nazionale delle ragazze.
Nel 2005, la giornata cade il 10 novembre.
Permette alle ragazze (10-15 anni, a seconda dei cantoni) di scoprire la vita professionale dei genitori.
Nel 2002 hanno partecipato in 12’000; nel 2004 in 20’000.
Per quest’anno hanno dato la loro disponibilità 7500 imprese.
1400 scuole si sono procurate della documentazione in merito.

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