Attacco ai diritti umani o rafforzamento della democrazia?
"Il diritto svizzero anziché giudici stranieri": così è denominata l'iniziativa popolare depositata oggi, con oltre 116mila firme, dall'Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), che chiede la preminenza della Costituzione federale sul diritto internazionale. Quali conseguenze avrebbe per la Svizzera l'accettazione della cosiddetta "iniziativa per l'autodeterminazione"?
L’elettorato svizzero, grazie alla democrazia diretta, può modificare regolarmente la Costituzione. Capita però che nuove disposizioni costituzionali siano in contraddizione con trattati internazionali sottoscritti dalla Svizzera. Ad esempio, nel 2014 la maggioranza dei votanti ha approvato un’iniziativa popolare per l’introduzione di restrizioni all’immigrazione, allorché la Svizzera ha un accordo bilaterale con l’Unione europea per la libera circolazione delle persone. Da allora, il parlamento è diviso sull’attuazione dell’iniziativa.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Cos’è un’iniziativa popolare o dei cittadini?
Questo contenuto è stato pubblicato al
Introdotta in Svizzera nel 1891, l’iniziativa popolare è uno dei principali strumenti della democrazia diretta elvetica. Quali sono le sue caratteristiche principali? È un unicum o ha dei “parenti” nel mondo? Scopritelo in questa animazione.
Con l’iniziativa popolare depositata oggi, l’UDC si prefigge di risolvere simili conflitti facendo prevalere il diritto nazionale. L’iniziativa popolare “Il diritto svizzero anziché giudici stranieri (Iniziativa per l’autodeterminazioneCollegamento esterno)” prevede in particolare che:
– La Costituzione federale in linea di principio è preminente sul diritto internazionale, eccettuate le disposizioni cogenti del diritto internazionale, quali per esempio il divieto della tortura, della schiavitù o delle guerre di aggressione.
– La Confederazione e i Cantoni non possono assumere obblighi di diritto internazionale che contraddicano la Costituzione federale.
– In caso di contraddizione tra la Costituzione federale e il diritto internazionale, la Svizzera deve modificare oppure denunciare i trattati internazionali in questione.
Per i promotori dell’iniziativa è importante anche la legittimità democratica: i trattati internazionali, che in Svizzera sono stati subordinati al referendum, devono continuare ad essere determinanti per i tribunali.
Danno d’immagine vs certezza del diritto
Questo cosa significa realmente per la Svizzera? L’ampia coalizione di oppositoriCollegamento esterno all’iniziativa è del parere che l’UDC miri alla denuncia della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). Secondo i difensori della ConvenzioneCollegamento esterno, la disdetta di quest’ultima avrebbe come conseguenza una significativa perdita di immagine per la Svizzera.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Hans-Ueli Vogt: a Berna per difendere l’autodeterminazione della Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Professore di diritto e cosmopolita in un partito che spesso attacca gli ambienti accademici e che lotta contro l’apertura della Svizzera verso l’estero: per alcuni, Hans-Ueli Vogt è una figura esotica all’interno dell’Unione democratica di centro (UDC), per altri il rappresentante di una nuova generazione di politici della forza di destra.
Non solo: concretamente significherebbe che le sentenze del Tribunale federale – la massima autorità giudiziaria in Svizzera – non sarebbero più appellabili alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Secondo l’interpretazione dell’iniziativa da parte degli oppositori, la Svizzera potrebbe anche ritrovarsi nella situazione di inadempienza nei confronti di altri Stati. Ciò che, a loro avviso, metterebbe a repentaglio la stabilità, la certezza del diritto e con essa anche la piazza economica della Svizzera.
L’UDC vede le cose in modo diverso. Tra i suoi argomentiCollegamento esterno sostiene che con l’iniziativa vuole creare la certezza del diritto, chiarendo il rapporto fra diritto nazionale e diritto internazionale. L’UDC indica che denunciare la Convenzione europea dei diritti umani non è l’obiettivo. Lo scopo sarebbe invece di rafforzare la democrazia, in quanto le leggi sarebbero emanazione del popolo e del parlamento svizzeri e non di organizzazioni internazionali o tribunali stranieri.
Popolo o giudici, questa è la domanda
Il motivo per cui è stata lanciata l’iniziativa, afferma l’UDC, è dovuto a una controversa sentenza della Corte suprema, secondo la quale, qualsiasi accordo internazionale – e non solo il diritto internazionale vincolante – è preminente rispetto al diritto nazionale. L’elettorato non ha però mai potuto votare su questa interpretazione arbitraria del Tribunale federale, affermano i promotori dell’iniziativa.
“Il problema di fondo dell’Iniziativa per l’autodeterminazione è l’idea che una disposizione non è considerata ‘veramente democratica’, se il popolo non si è pronunciato su di essa”, rileva il professore di diritto internazionale Oliver Diggelmann, dell’università di Zurigo. A suo parere, tuttavia, è importante che i giudici e le autorità politiche dispongano di un certo margine di manovra nella determinazione del rapporto tra diritto nazionale e internazionale in casi concreti.
A vostro parere, quali sono i casi in cui il diritto nazionale dovrebbe avere la preminenza su quello internazionale? Inviateci i vostri commenti!
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Un compromesso tra volontà popolare e diritto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quasi 5 anni dopo l’approvazione da parte del popolo dell’iniziativa “Per l’espulsione degli stranieri che commettono reati (Iniziativa per l’espulsione), il parlamento è riuscito a chiudere, almeno provvisoriamente, uno dei dossier più controversi e combattuti degli ultimi decenni. La legge di attuazione, adottata in questi giorni dalle Camere federali, allarga il catalogo dei reati giustificanti…
Questo contenuto è stato pubblicato al
I toni del vicepresidente dell’UDC ed ex consigliere federale sono cambiati. «Dobbiamo fare attenzione a non lanciare iniziative popolari ogniqualvolta c’è qualcosa che non ci soddisfa», ha affermato Christoph Blocher al quotidiano svizzero tedesco Tages-Anzeiger (nell’edizione del 1. marzo 2016). Le sue dichiarazioni sono giunte due giorni dopo la sconfitta alle urne dell’iniziativa per l’attuazione.…
Amnesty International bacchetta ancora una volta le iniziative UDC
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel capitolo dedicato alla Svizzera, Amnesty International (AI)Collegamento esterno parla di un “clima ostile ai diritti umani” e “alle istituzioni internazionali”. Per Manon Schick, direttrice della sezione elvetica di AI, iniziative come quella denominata “Il diritto svizzero anziché giudici stranieri” (lanciata dall’UDC nel marzo 2015) o quella detta sull’espulsione degli stranieri che hanno commesso delitti…
Christoph Blocher: «Tutti sono contro la maggioranza del popolo»
Questo contenuto è stato pubblicato al
La volontà popolare non è stata rispettata, ha criticato l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice). Ancor prima che il parlamento varasse la legge d’applicazione dell’iniziativa «per l’espulsione degli stranieri che commettono reati», accettata dai votanti nel 2010, l’UDC ha lanciato la cosiddetta iniziativa per l’attuazione. Il 28 febbraio il popolo svizzero dovrà dire la…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Si tratta di un “mezzo di pressione”, un “abuso dei diritti popolari”, uno “sconvolgimento della separazione dei poteri” oppure semplicemente “inutile” come l’ha definita il governo federale? Sull’iniziativa “Per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati (Iniziativa per l’attuazioneCollegamento esterno)”, promossa dall’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) sono piovute severe critiche da tutte le…
La Convenzione europea dei diritti dell’uomo sotto pressione
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera celebra il 40° anniversario della ratifica della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), ma non tutti partecipano ai festeggiamenti. Il trattato e la sua corte basata a Strasburgo sono sotto attacco, soprattutto da parte dell’Unione democratica di centro.
Le votazioni che hanno mobilitato il popolo svizzero
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera ha sfiorato il record di affluenza alle urne, per lo meno da quando è stato introdotto il diritto di voto alle donne nel 1971. A contribuire alla forte partecipazione è stata senza dubbio la grande mobilitazione della società civile, che negli ultimi mesi ha moltiplicato gli appelli a respingere l’iniziativa dell’Unione democratica di…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.