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CF: bilancio 2014, deficit di 124 milioni

(Keystone-ATS) La Confederazione ha chiuso i conti 2014 con un deficit di 124 milioni di franchi, a fronte di un’eccedenza di 121 milioni iscritta a preventivo. Si tratta del primo bilancio in “rosso” dal 2005. Lo ha comunicato oggi il Dipartimento federale delle finanze precisando che sia le entrate che le uscite sono risultate nettamente al di sotto di quanto previsto. Per questo motivo sono in agenda risparmi per 1,3 miliardi di franchi.

Complessivamente le entrate hanno raggiunto 63,88 miliardi, 2,37 miliardi in meno rispetto al preventivo. Le uscite sono state di 64,00 miliardi, di 2,12 miliardi inferiori a quanto atteso, ha spiegato la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf in una conferenza stampa a Berna.

Sul fronte delle entrate, a pesare è soprattutto il gettito proveniente dall’imposta federale diretta che, con 17,98 miliardi, è inferiore del 10,6% su quanto preventivato. Rispetto al consuntivo 2013 il calo è del 2,1%.

Rispetto al preventivo, hanno fatto segnare minori introiti anche l’IVA (-0,3 miliardi) e la distribuzione degli utili della Banca nazionale del 2013 (-0,3 miliardi). Soltanto i proventi dell’imposta preventiva hanno superato i valori attesi (+0,8 miliardi, o +16,4%, a 5,31 miliardi).

Per quanto concerne la diminuzione delle uscite, queste si spiegano con le quote dei Cantoni relative all’imposta federale diretta (-0,4 miliardi), con la bocciatura del finanziamento del Fondo Gripen, con il minore fabbisogno dei Programmi di ricerca dell’UE e con i tassi di interesse passivi più bassi (-0,3 miliardi ciascuno).

A causa delle considerevoli minori entrate le prospettive sono sensibilmente peggiorate, ha sostenuto Widmer-Schlumpf. C’è poi incertezza circa le “attese” ripercussioni negative a seguito dell’abbandono del corso minimo franco-euro deciso recentemente dalla Banca nazionale.

In vista del Preventivo 2016 e del Piano finanziario di legislatura 2017-2019, il Consiglio federale ha pertanto deciso misure correttive per 1,3 miliardi di franchi, in particolare sul fronte delle spese. In questo modo sarà anche possibile creare a medio termine il margine necessario per l’introduzione della terza riforma dell’imposizione delle imprese.

Le uscite che in passato hanno beneficiato di un rincaro inaspettatamente basso dovranno così essere ridotte del 3% rispetto al Piano finanziario 2016-2018. Le spese per il personale dovranno essere stabilizzate al livello del preventivo 2015 e le spese di consulenza ridotte. Anche il versamento al fondo infrastrutturale dovrà diminuire rispetto alla pianificazione attuale.

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