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Siria: pioggia di bombe su Aleppo, 90 morti, molti bambini

Risultati dei raid aerei nei quartieri orientali di Aleppo. Keystone/AP Syrian Civil Defense White Helmets/UNCREDITED sda-ats

(Keystone-ATS) Almeno 90 persone, tra cui molti bambini, sono morte nel secondo giorno dell’offensiva aerea russa e governativa siriana sui quartieri in mano agli insorti a nella parte orientale di Aleppo, nel nord della Siria.

Si parla di oltre 150 raid che hanno colpito diversi edifici civili. La protezione civile locale denuncia il bombardamento e la distruzione di tre dei suoi quattro centri. Sono stati colpiti e distrutti anche cinque veicoli di soccorso, tra cui un’ambulanza.

Il bilancio degli uccisi è impreciso e in continuo aggiornamento: oltre 90 morti, secondo la tv panaraba al Jazira, 70 per Reuters, mentre l’Osservatorio siriano ne contava oltre 30 a metà pomeriggio. Tra le vittime si contano diverse donne e minori, tra bambini e adolescenti.

Secondo l’ONU, quasi 300’000 civili rimangono ad Aleppo est, assediata dalle forze governative e dalle milizie iraniane.

Il governo di Damasco ieri aveva annunciato l’avvio dell’offensiva su Aleppo e da ieri si registrano raid aerei con bombe incendiare e a grappolo (culster bombs), armi proibite dalle convenzioni internazionali e particolarmente letali per la popolazione civile.

Questo mentre a New York continuano a incontrarsi a più riprese – ma finora senza esito – il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Ieri sera non si era registrato nessun progresso sul piano diplomatico dopo il fallimento della riunione del “Gruppo di sostegno alla Siria”, capeggiato dai rappresentanti di Washington e Mosca.

Finora non ci sono notizie dell’impiego di truppe di terra governative o russe o di miliziani filo-iraniani per sfondare le linee ad Aleppo Est.

Oggi è anche il secondo anniversario dell’avvio dei raid in Siria della Coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti. Secondo il conteggio dell’Ondus, l’Osservatorio siriano per i diritti umani, dal 2014 sono state uccise 6213 persone, di cui 5357 miliziani jihadisti e 611 civili. Di questi, 163 sono minori e 90 sono donne.

Sul piano umanitario infine si è appreso dall’ONU a Ginevra che un convoglio “inter-agenzie” di 23 camion carichi di aiuti ha potuto trasportare assistenza umanitaria urgente per 35’000 persone a Muaddamiye, sobborgo di Damasco assediato dalle forze governative.

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