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Approvata riduzione al 6,0% del tasso di conversione

Il tasso di conversione, che serve a calcolare le rendite del secondo pilastro, passerà dall'attuale 6,8% al 6,0%. KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Il tasso di conversione, che serve a calcolare le rendite del secondo pilastro, passerà dall’attuale 6,8% al 6,0%. Lo ha deciso, con 141 voti contro 51 e 3 astenuti, il Consiglio nazionale nel discutere il progetto Previdenza per la vecchiaia 2020.

Per scongiurare la diminuzione delle rendite sono previste misure per aumentare il capitale LPP risparmiato. Queste – la modifica delle aliquote per gli accrediti di vecchiaia e la soppressione della deduzione di coordinamento – saranno limitate al Secondo pilastro. La proposta di compensare la riduzione del tasso di conversione nell’ambito del Primo pilastro, con un aumento delle rendite AVS di 70 franchi così come auspicato dal Consiglio degli Stati, è infatti stata bocciata con 103 voti contro 91 e 2 astenuti.

Il Nazionale ha anche approvato delle compensazioni per la “generazione transitoria”. Il Nazionale ha così deciso che all’entrata in vigore della riforma delle pensioni nel 2018, chi avrà compiuto 40 anni deve poter ricevere le medesime prestazioni previste dal diritto vigente. La proposta di alzare questa soglia a 50 anni è stata bocciata.

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