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Assumere stranieri solo in rami con disoccupazione sotto 2%

Altolà al parlamento. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Le aziende devono poter assumere personale straniero solo se sono attive in un settore che presenta una disoccupazione inferiore al 2%: è la proposta del consigliere agli stati Thomas Minder per applicare il mandato costituzionale sull’immigrazione di massa.

In un’intervista pubblicata dal Blick l’indipendente sciaffusano dice di non poter più sentire la “favola” dei datori di lavoro che sostengono come in Svizzera non trovino sufficiente manodopera. “Fra le migliaia di disoccupati in certi rami ci sono sicuramente candidati validi”, si dice convinto Minder. “Ma le aziende sono orientate all’utile: se possono assumere personale a un prezzo ridotto lo fanno”.

“Quando ero piccolo” – continua l’imprenditore, numero uno dell’azienda famigliare Trybol – la Svizzera avena un tasso di disoccupazione dello zero virgola qualcosa. Oggi i giovani e gli ultra cinquantenni hanno problemi a trovare un lavoro. Le monotone affermazioni di Schneider-Ammann, il quale sostiene che abbiamo una disoccupazione superbassa, mi danno sui nervi”.

L’approccio votato dal Consiglio nazionale per applicare l’iniziativa UDC – cosiddetta preferenza nazionale light – rappresenta “il punto più basso della mia esperienza di cinque anni a Berna”, sostiene il 55enne. A suo avviso quanto proposto dal Nazionale non diminuirà di una sola persona il numero degli immigrati o dei disoccupati.

Nella competente commissione degli Stati Minder proporrà quindi di legare l’immigrazione al tasso di disoccupazione. Oggi è in media del 3,2% (142’000 senza lavoro), ma le differenze settoriali sono notevoli: nei rami del commercio, della vendita, degli hotel e della ristorazione il tasso è del 10-12%, mentre nell’industria grafica e in quella chimica, oppure fra i giuristi vi sono pochi disoccupati.

Il modello di Minder: le imprese attive in rami con disoccupazione oltre il 2% non devono essere autorizzate a reclutare personale straniero. Nei comparti in cui senza lavoro sono invece meno le società potrebbero guardare oltre frontiera: ma non solo nell’Ue, nel mondo intero.

Il consigliere agli stati noto per essere stato all’origine dell’iniziativa sui salari abusivi indica espressamente che la sua idea si applicherebbe anche ai frontalieri.

Minder è invece contrario a rafforzare le disposizioni sulla preferenza indigena sul solco di quanto è stato finora proposto, dato che a suo avviso questa via creerebbe solo un “mostro burocratico”. Per quanto riguarda i problemi con l’accordo di libera circolazione delle persone il sciaffusano vorrebbe che il suo approccio (regola del 2%) venga sottoposto a referendum obbligatorio.

Basta parlare di quadratura del cerchio, ai cittadini si deve parlare chiaro, continua Minder: o si ha la gestione autonoma dell’immigrazione oppure la libera circolazione. “Il popolo deve decidere: non si può avere entrambe le cose”.

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