Industria svizzera rimane vulnerabile
(Keystone-ATS) L’industria svizzera rimane vulnerabile: l’indice elvetico dei responsabili degli acquisti (PMI) è sì aumentato rispetto allo scorso mese attestandosi a 51 punti (+0,9 punti), segnando il nono mese consecutivo di crescita, ma le ordinazioni non sono soddisfacenti.
Gli economisti di Credit Suisse, che interpretano i dati raccolti mensilmente in un sondaggio dall’associazione di categoria Procure.ch, indicano inoltre come il personale sia tendenzialmente diminuito.
Oltre a ciò le scorte in magazzino vengono ridotte e si compra così poco come a febbraio del 2015, cioè quando è stata abolita la soglia di cambio minima euro-franco.
Gli acquisti contenuti e l’abolizione delle scorte preventive indicano, secondo il CS, che le aziende andranno incontro a una domanda più debole in futuro. L’industria rimane quindi vulnerabile e un’altra rivalutazione del franco sarebbe al momento difficilmente sostenibile, indica la seconda banca svizzera.