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Aereo russo scortato da F/A-18, Mosca chiede spiegazioni

Daniel Reist, portavoce dell'esercito KEYSTONE/MANUEL LOPEZ sda-ats

(Keystone-ATS) Un aereo del governo russo è stato scortato ieri da tre caccia svizzeri F/A-18 mentre si trovava nei cieli della Confederazione. Mosca si dice stupita e chiede spiegazioni a Berna.

L’aereo russo trasportava membri di una delegazione e giornalisti diretti a Lima, in Perù, per partecipare a un forum sulla cooperazione economica Asia-Pacifico. Tre velivoli F/A-18 sono stati notati nelle vicinanze dell’aereo russo, ha riferito un giornalista della Reuters che si trovava a bordo.

Le autorità di Mosca sono sono rimaste apparentemente sorprese da questa procedura. “Abbiamo chiesto spiegazioni alla Svizzera a proposito dell’incidente”, ha twittato oggi l’ambasciata russa a Berna.

“Succede spesso che degli F/A-18 scortino aerei governativi quando sorvolano lo spazio aereo svizzero, nell’ambito del nostro lavoro di polizia in cielo”, ha spiegato il portavoce dell’esercito elvetico Daniel Reist ai quotidiani Luzerner Zeitung e St. Galler Tagblatt.

Simili controllo sono frequenti, indipendentemente dalla provenienza del velivolo, ha precisato Reist all’ats: ad esempio si verifica se l’aereo è proprio quello che è stato segnalato o se l’immatricolazione corrisponde. Il contatto avviene di solito via radio, ma quando ciò non è possibile esistono delle procedure internazionali, quali segni con la mano o altri segnali tra piloti.

Non è la prima volta che un aereo russo nei cieli elvetici provoca “rumori” tra Berna e Mosca. Nell’ottobre 2015 la diplomazia russa aveva inviato una nota all’ambasciata elvetica a Mosca per protestare contro l’avvicinamento di un caccia F/A-18 a un suo velivolo. A bordo vi era una delegazione parlamentare capeggiata dal presidente della Duma (camera bassa) diretta a Ginevra.

Berna allora aveva presentato le sue scuse, avvertendo tuttavia che le autorità russe erano state avvisate, ma Mosca aveva ribattuto che si trattava di “procedure standard poco convincenti”, invitando ad impedire in futuro “simili incidenti a rischio”.

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