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Assemblea UDC: Albert Rösti ha difeso iniziativa autodeterminazione

Albert Rösti, presidente dell'UDC. KEYSTONE/PATRICK HUERLIMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Il presidente dell’UDC svizzera, Albert Rösti, ha difeso oggi a Bugnenets (NE), davanti ai delegati del partito, l’iniziativa popolare per l’autodeterminazione che prevede la preminenza della Costituzione federale sul diritto internazionale.

Secondo Rösti dire “sì” a questo testo vuol dire “sì alla democrazia diretta”.

L’iniziativa “non minaccia i diritti umani”, dal momento che non tocca il diritto internazionale imperativo, come il divieto della tortura, del genocidio, delle guerre d’aggressione, della schiavitù e del rinvio di una persona nel suo paese se minacciata di morte, ha sostenuto il consigliere nazionale bernese.

Rösti ha aggiunto che il testo non mette in pericolo gli accordi internazionali poiché il Consiglio federale ha sempre l’obbligo di verificare la costituzionalità degli stessi prima di concludere un trattato.

“L’UDC s’impegnerà con tutte le sue forze per la salvaguardia dell’autodeterminazione della Svizzera, in quanto “la libertà è il bene più prezioso”, ha aggiunto il presidente dell’UDC.

L’iniziativa popolare “Il diritto svizzero anziché giudici stranieri (Iniziativa per l’autodeterminazione)”, sulla quale il popolo sarà chiamato a esprimersi in novembre, è stata respinta da Consiglio federale e Parlamento.

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