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Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +0,69%

(Keystone-ATS) Inizio di settimana positivo per la borsa svizzera: l’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 9084,78 punti, in progressione dello 0,69% rispetto a venerdì. Il listino globale SPI ha pure guadagnato lo 0,69%, attestandosi a 10’308,69 punti.

Dopo un avvio titubante il mercato è andato rinfrancandosi, salendo poi di tono dopo l’apertura in rialzo di Wall Street. Il quadro internazionale rimane comunque dominato una volta ancora dalle incertezze politiche riguardo alle mosse della nuova amministrazione americana, che già la settimana scorsa avevano creato nervosismo fra gli investitori.

Anche la debolezza del dollaro genera preoccupazione, perché potrebbe avere un impatto negativo sull’export Ue ed elvetico. Rende inoltre più difficile il lavoro della Banca centrale europea e della Banca nazionale svizzera, chiamate a normalizzare la loro politica monetaria.

Sul fronte interno hanno fatto faville Clariant (+3,45% a 21,59 franchi) e LafargeHolcim (+6,34% a 57,85 franchi). Il gruppo chimico basilese ha annunciato la fusione con la texana Huntsman: stando agli analisti le due aziende si completano assai bene, sia a livello di prodotti che su scala regionale.

Da parte sua il leader mondiale del cemento ha fatto sapere che in ottobre arriverà un nuovo numero uno, Jan Jenisch, l’attuale CEO di Sika (-4,03% a 6070,00 franchi). Dagli specialisti Jenisch è considerato l’architetto del successo di Sika: ecco spiegato il motivo della debolezza del titolo, che si è smarcato da altri valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (+0,29% a 24,37 franchi), Adecco (+0,20% a 75,15 franchi) e Geberit (+0,18% a 448,50 franchi).

Altra notizia del giorno era l’accelerazione degli afflussi di denaro presso Julius Bär (+1,06% a 52,25 franchi), la cui azione si è rivelata più tonica di quella di UBS (-0,13% a 15,93 franchi) e Credit Suisse (-0,43% a 13,99 franchi). Nello stesso comparto finanziario poco movimento ha interessato gli assicurativi Zurich (invariata a 286,50 franchi), Swiss Life (+0,16% a 321,70 franchi) e Swiss Re (-0,17% a 87,85 franchi).

Non univoco è apparso il segmento del lusso, con Swatch (+0,33% a 390,40 franchi) che con il trascorrere delle ore ha allungato su Richemont (-0,49% a 81,30 franchi). Fra i big difensivi Nestlé (+1,28% a 83,40 franchi) ha aggiornato i suoi massimi e ha svettato su Novartis (+0,83% a 79,40 franchi) e Roche (+0,34% a 267,90 franchi).

Completano lo scacchiere dei 20 titoli principali Givaudan (+1,30% a 2020,00 franchi), Lonza (+0,66% a 199,10 franchi), SGS (+1,03% a 2345,00 franchi) e Swisscom (+1,75% a 464,40 franchi).

Nel mercato allargato le azioni di Vifor Pharma (+0,68% a 44,60 franchi), ex Galenica, sono state scambiate anche ufficialmente con il nuovo nome. U-blox (-2,25% a 199,90 franchi) ha rinunciato a un’acquisizione in Cina, mentre Flughafen Zürich (+1,62% a 232,20 franchi) ha ottenuto la concessione per l’esercizio di un aeroporto in Cile. Alpiq (+2,18% a 82,00 franchi) e BKW (+1,46% a 59,00 franchi) hanno reagito favorevolmente al sì del popolo svizzero alla strategia energetica.

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