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Borsa svizzera: chiude in rialzo a massimi da 2015, SMI +0,35%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha chiuso ai massimi da oltre due anni una seduta a lungo negativa. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 9394,55 punti, in progressione dello 0,35% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha guadagnato lo 0,30% a 10’752,01 punti.

Dopo un inizio in ribasso, all’insegna della massima prudenza, il mercato ha lentamente recuperato terreno ed è andato rinfrancandosi in seguito al buon avvio di Wall Street. L’SMI si è attestato sui valori più alti dall’agosto 2015, superando nel corso della giornata anche quota 9400.

Gli ultimi dati congiunturali pubblicati negli Usa e nell’Eurozona si sono rivelati sostanzialmente in linea con le attese e non in grado di influenzare un’atmosfera largamente dominata dalla politica monetaria. Gli occhi sono infatti puntati sulla decisioni che saranno prese fra oggi e domani da Federal Reserve, Banca centrale europea, Banca d’Inghilterra e Banca nazionale svizzera.

Stasera la Fed dovrebbe alzare di un quarto di punto i tassi e fornire indicazioni sul prosieguo della sua politica monetaria. I mercati si aspettano indicazioni riguardo al 2018: vi saranno tre o quattro strette?

L’altro quesito di fondo che circola in queste ore è: quando si vedrà finalmente il tradizionale “rally” di fine anno? Gli ottimisti fanno presente che negli anni scorsi il movimento al rialzo è partito molto tardi. Ma c’è anche chi è scettico sul tema.

Sul fronte interno le variazioni dei 20 titoli principali sono risultate quasi tutte inferiori al punto percentuale. Fra i pesi massimi difensivi Novartis (+0,36% a 83,85 franchi) – che ha confermato di valutare una cessione di generici negli Usa – e Nestlé (+0,29% a 85,75 franchi) si sono fatte preferire a Roche (invariata a 241,70 franchi).

In ordine sparso si sono mossi i valori più sensibili ai cicli economici come ABB (-0,39% a 25,69 franchi) Adecco (invariata a 74,25 franchi), Geberit (+0,28% a 428,90 franchi), LafargeHolcim (+1,14% a 53,10 franchi) e Sika (+0,46% a 7600,00 franchi). Nel segmento del lusso Swatch (-0,42% a 382,50 franchi) è rimasta un po’ dietro a Richemont (-0,06% a 88,00 franchi).

Fra i bancari un certo vigore è stato mostrato da UBS (+1,13% a 17,85 franchi) e Credit Suisse (+0,98% a 17,46 franchi), mentre Julius Bär (-0,09% a 57,45 franchi) è stata penalizzata da un cambiamento di raccomandazione di Goldman Sachs. Gli acquisti del comparto finanziario hanno interessato gli assicurativi Swiss Life (+1,03% a 334,50 franchi), Zurich (+1,04% a 300,70 franchi) – che ieri sera ha comunicato l’acquisizione di attività del gruppo australiano ANZ – e Swiss Re (+0,61% a 91,45 franchi).

Lonza (+0,91% a 265,90 franchi), la blue chip più tonica quest’anno, ha dapprima sofferto per i realizzi di guadagno, ma è andata poi recuperando. Completano il quadro delle due decine di valori SMI Givaudan (+0,27% a 2266,00 franchi), SGS (+0,20% a 2475,00 franchi) e Swisscom (-0,19% a 517,00 franchi).

Nel mercato allargato si sono messe in luce Wisekey (+3,73% a 6,12 franchi) e Peach Property (+3,29% a 28,25 franchi), mentre in difficoltà sono apparse Molecular Partners (-3,59% a 24,20 franchi) e Cassiopea (-5,80% a 32,50 franchi).

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