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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,21%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera chiude la settimana con una seduta interamente in ribasso. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 8948,19 punti, in flessione dello 0,21% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,16% a 10’305,94 punti.

Il processo di normalizzazione delle politiche monetarie da parte delle banche centrali rimane il tema del momento e fra gli investitori non manca il nervosismo, in vista dei previsti prossimi aumenti di tassi. L’ultima dichiarazione importante è stata quella del presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert Kaplan, che ha detto di prevedere tre rialzi quest’anno.

Le incertezze riguardano però anche l’ambito politico, con la prospettiva di una vittoria, nelle elezioni in Italia, di partiti euroscettici. Uno scenario che favorisce un atteggiamento attendista da parte degli investitori.

Scarsi impulsi sono giunti dallo scacchiere congiunturale. Né in Asia né negli Stati Uniti sono stati diffusi dati importanti. Con interesse è invece stata accolta la conferma del rallentamento dell’inflazione nell’Eurozona.

Sul fronte aziendale si guarda già alla settimana prossima, quando in Svizzera è previsto un fuoco di artificio di conti di imprese: informeranno sull’andamento degli affari non meno di tre società SMI e altre 30 del mercato allargato. Si terranno anche le prime assemblee generali.

Oggi i riflettori erano puntati su Swiss Re (+2,46% a 97,44 franchi) e su Sika (-0,71% a 7720,00 franchi), che hanno a loro volta pubblicato i bilanci 2017. La compagnia di riassicurazione ha sorpreso in bene gli analisti e particolarmente apprezzato è stato l’aumento del dividendo.

Dopo una buona partenza Sika è invece andata calando; gli operatori parlano di realizzi di guadagno, dopo che l’azienda ha fornito quanto ci si aspettava da lei. Poco mossi si sono rivelati altri valori sensibili ai cicli economici come ABB (-0,34% a 23,31 franchi), Adecco (+0,13% a 75,84 franchi), Geberit (-0,28% a 427,40 franchi) e LafargeHolcim (+0,29% a 55,46 franchi). Nel segmento del lusso Swatch (-0,59% a 404,40 franchi) ha chiuso un po’ arretrata rispetto a Richemont (-0,28% a 84,12 franchi).

Fra gli assicurativi Swiss Life (+0,06% a 339,80 franchi) è stata superata da Zurich (+0,42% a 312,80 franchi). I bancari UBS (-0,08% a 18,08 franchi), Credit Suisse (-0,60% a 17,44 franchi) – che in autunno sarà sotto processo in Francia per frode fiscale – e Julius Bär (-0,49% a 61,52 franchi) hanno saputo almeno in parte ridurre le perdite con il trascorrere delle ore.

Ha trainato il listino Nestlé (+0,21% a 75,76 franchi), mentre si sono defilati gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (-0,75% a 79,38 franchi) e Roche (-0,56% a 222,05 franchi). Per completare il quadro generale vanno messi a referto gli andamenti di Givaudan (-0,64% a 2158,00 franchi), Lonza (-1,88% a 240,40 franchi), SGS (-0,12% a 2409,00 franchi) e Swisscom (+0,86% a 514,00 franchi).

Nel mercato allargato si è messa in luce Also (+5,77% a 139,40 franchi), che ha aumentato gli obiettivi per il 2018. Temenos (-1,74% a 107,20 franchi) continua a subire l’incertezza dovuta all’acquisizione della britannica Fidessa. Wisekey (+3,60% a 5,18 franchi) ha informato sulla progressione dei ricavi nel 2017, mentre Liechtensteinische Landesbank (+1,38% a 51,40 franchi) ha fatto sapere che intende rilevare una società di fondi con sede a Zurigo.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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