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Caffè: produzione mondiale a rischio a causa cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici minacciano la produzione mondiale di caffè. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) I cambiamenti climatici minacciano la produzione mondiale di caffè: negli ultimi anni la domanda ha superato l’offerta. È la conclusione alla quale sono giunti esperti e autorità colombiane riuniti a Medellin in occasione del primo Forum mondiale dei Paesi produttori.

“Il caffè è molto sensibile alle piccole variazioni di temperatura. Quando questa aumenta, tutti i Paesi ne subiscono le conseguenze”, ha affermato all’agenzia France Presse José Sette, direttore esecutivo dell’Organizzazione internazionale del caffè (International Coffee Organization – ICO), associazione che riunisce 43 Stati esportatori e sette importatori. A causa dell’aumento delle temperature, che favoriscono lo sviluppo di malattie, il terreno coltivato a caffè potrebbe così ridursi della metà entro il 2050.

Secondo l’ICO, negli ultimi due anni la produzione è risultata essere inferiore alla richiesta. Tra ottobre 2015 e settembre 2016 sono stati consumati 151,3 milioni di sacchi da 60 kg di caffè. Il deficit rispetto alla domanda è stato di 3,3 milioni di sacchi, superato solo grazie alla sovrapproduzione degli anni precedenti.

Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha avvertito durante il Forum che le terre brasiliane saranno in futuro meno adatte per la coltivazione di caffè visto che il riscaldamento globale colpisce maggiormente i paesi più lontani dall’equatore. A ciò va aggiunto il normale ciclo di produzione della varietà arabica che ha comportato una diminuzione dei raccolti in Brasile dell’11,3% nel 2016.

Un altro fattore di rischio – ha avvertito Roberto Vélez, direttore della Federazione nazionale dei produttori di caffè della Colombia (FNC), terzo produttore mondiale – è la concentrazione di buona parte della produzione in pochi Paesi: Brasile, Vietnam, Colombia, Indonesia e Honduras. Un eventuale singolo evento climatico potrebbe così mettere in pericolo la produzione.

Alcune regioni della Colombia, ad esempio, quest’anno non produrranno caffè a causa delle forti piogge avvenute tra novembre 2016 e marzo 2017. Di conseguenza il Paese fornirà almeno 14 milioni di sacchi di caffè in meno.

La risposta dei produttori per affrontare la sfida data dal mutamento climatico di basa su due pilastri: adattamento e attenuazione dell’impatto, ha affermato José Sette. Il primo punto concerne la società nel suo insieme, che deve ridurre globalmente le emissioni di gas serra.

Sul terreno, le conseguenze del riscaldamento ambientale vanno combattute modificando le piantagioni. Una soluzione potrebbe essere inserire altre varietà di piante accanto a quelle da caffè in modo da garantire a queste ultime un po’ di ombra. Altre possibilità sono creare nuove varietà più resistenti e aumentare la produzione a parità di superficie.

Solo in questo modo si potrà combattere l’erosione della produzione di caffè e sostenere i coltivatori. I loro redditi sono diminuiti di due terzi dall’inizio del XXesimo secolo, ha sostenuto l’economista americano Jeffrey Sachs.

Attualmente, circa 25 milioni di famiglie in 60 Paesi diversi vivono della produzione di caffè. Secondo dati dell’ICO relativi al primo trimestre dell’anno, il settore pesa a livello mondiale circa 100 miliardi di dollari.

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