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Catalogna: Madrid lancia caccia a Puigdemont e a esiliati catalani

Carles Puigdemont. KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) Si riaccende la guerra fra Madrid e l’esautorato presidente catalano Carles Puigdemont, che ha voluto proclamare la repubblica. La Catalogna è inoltre allibita per l’arresto a Madrid del candidato presidente Jordi Turull e di altri quattro indipendentisti.

Il presidente del parlamento regionale Roger Torrent ha dovuto sospendere la sessione che doveva procedere all’elezione di Turull a 131.mo presidente della Catalogna. E subito dopo decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta Catalogna al grido di “Llibertat!”. “È un attacco al cuore della democrazia” ha accusato Torrent.

Il tribunale supremo spagnolo venerdì sera ha formalmente incriminato per ribellione e rinviato a giudizio Puigdemont, insieme a Turull e ad altri 23 leader catalani, per la proclamazione della “Repubblica” avvenuta il 27 ottobre, riattivando le richieste di estradizione nei suoi confronti e degli altri esiliati in Europa.

Da giovedì l’ex presidente catalano era in Finlandia, invitato da un gruppo di deputati. Oggi l’ordine di cattura europeo partito da Madrid è arrivato a Helsinki, ma il leader catalano aveva già lasciato il Paese per tornare in Belgio. Sarebbe partito venerdì notte.

Nella sua nuova base di Bruxelles Puigdemont ha già un un collegio di difesa che ha contrastato davanti alla giustizia belga la prima richiesta di estradizione in novembre, ritirata in dicembre da Madrid per il rischio fosse bocciata. La nuova procedura si riaprirà non appena giungerà a Bruxelles. La giustizia belga dovrà pronunciarsi pure sull’estradizione dei suoi ex ministri Toni Comin, Meritxell Serret e Lluis Puig.

Anche Regno Unito e Svizzera dovranno decidere se estradare l’ex ministra Clara Ponsati che ora insegna a St. Andrews in Scozia, e la segretaria generale di ERC, Marta Rovira, rifugiata nella Confederazione. Il Dipartimento federale di Giustizia e Polizia ha già avvertito che la Svizzera non concede estradizioni “per reati politici”.

L’offensiva spagnola comporta non pochi rischi. L’impianto accusatorio è fragile e contestato da molti giuristi. I leader catalani sono accusati di “ribellione”, reato che implica una “sollevazione violenta”, che in Catalogna non c’è stata.

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