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CF: banconote, termine di 20 anni per cambio da sopprimere

Vecchie banconote KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI sda-ats

(Keystone-ATS) Il termine di 20 anni fissato per il cambio di vecchie banconote va soppresso.

È la posizione del Consiglio federale che oggi ha licenziato il messaggio sulla revisione parziale della legge federale sull’unità monetaria e i mezzi di pagamento (LUMP) contenente questa abrogazione.

Nella Confederazione il cambio di tutte le serie di banconote ritirate alla Banca nazionale svizzera (BNS) è possibile entro due decenni. In questo periodo, esse non valgono più come mezzo di pagamento legale, ma possono ancora venire sostituite.

L’esecutivo, si legge in un comunicato odierno, ritiene questa scadenza ormai obsoleta. D’intesa con la BNS intende dunque eliminarla e permettere che i biglietti di banca a partire dalla sesta serie messa in circolazione nel 1976 possano essere cambiati senza limiti temporali.

Stando al governo, dall’introduzione del termine, avvenuta nel 1921, le circostanze sono notevolmente cambiate. L’aspettativa di vita è aumentata, così come la mobilità della popolazione. La soppressione vuole evitare che ci si possa trovare in possesso di banconote improvvisamente senza valore. In tal modo la Svizzera si adegua inoltre alla prassi dei maggiori Paesi industrializzati, precisa la nota.

La revisione parziale di legge era stata posta in consultazione ad agosto dello scorso anno. Il Consiglio federale ricorda che la maggioranza delle parti l’aveva accolta positivamente, anche se alcune critiche erano state sollevate. In particolare, era stato evocato il timore che le banconote venissero utilizzate per attività criminali e che la domanda di franchi svizzeri aumentasse.

Preoccupazioni erano anche state espresse in merito al finanziamento di Fondssuisse, il fondo che assicura i danni non coperti provocati da catastrofi naturali, che potrebbe risultare insufficiente. Infatti, finora ad esso veniva versato il valore dei biglietti non cambiati. Tuttavia, secondo il governo, esso sarà in grado di sovvenzionare la sua attività futura con i redditi del capitale proprio.

Nell’ambito della presente revisione, l’esecutivo ha annunciato di rinunciare a prevedere la possibilità di effettuare una deduzione sul valore nominale in caso di ritiro di biglietti di banca fortemente danneggiati.

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