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CF: governo non deve intromettersi nell’operato della BNS

Il Consiglio federale non intende immischiarsi nell'operato della Banca nazionale svizzera (BNS) (foto d'archivio). Keystone/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Il franco forte e i tassi d’interesse negativi provocano agitazione in parlamento. Il Consiglio federale non intende tuttavia immischiarsi nell’operato della Banca nazionale svizzera (BNS) e rifiuta una serie di proposte formulate dal Consiglio degli Stati.

Niente fondo sovrano e nessun aumento dell’indebitamento quindi, come suggerito da un postulato di Konrad Graber (PPD/LU). La Confederazione sfrutta già le condizioni monetarie attuali per ottimizzare la sua situazione di bilancio e il suo livello di indebitamento, rileva l’esecutivo in una nota.

Negli ultimi anni il calo delle uscite a titolo di interessi ha sensibilmente sgravato il bilancio. Inoltre, la Confederazione si è indebitata maggiormente a lungo termine, così da beneficiare anche in futuro dei tassi d’interesse. Un aumento del debito dovrebbe essere rifinanziato a tassi più elevati ed è in contraddizione con il freno all’indebitamento.

Il rapporto mostra pure che al momento non vi è un fabbisogno di finanziamento supplementare per investimenti statali. Attualmente questi possono essere finanziati tramite i fondi e le entrate esistenti, sottolinea il governo.

Una modifica della politica degli investimenti della BNS e una gestione delle riserve valutarie al di fuori del bilancio della BNS non sono pertanto opportune, secondo il Consiglio federale. La banca gestisce le proprie riserve valutarie già ora in maniera equilibrata in base ai principi della sicurezza, della liquidità e della redditività, conclude la nota.

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