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CN: anche imprese svizzere toccate da misure prese da Turchia

La consigliera nazionale Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL) aveva interrogato il governo sulla situazione delle aziende svizzere a seguito delle misure prese dalla Turchia dopo il fallito golpe. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Anche aziende svizzere hanno sofferto, seppur indirettamente, della messa sotto tutela di imprese turche da parte delle autorità di Ankara dopo il fallito colpo di Stato dello scorso luglio.

Le società che si sono rivolte all’Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni (SERV) sono comprese tra “255 e 571”.

Ciò concerne unicamente il ritiro della licenza alla banca Asya che ha causato ad aziende elvetiche danni finanziari per circa 7,3 milioni di franchi, ha spiegato il Consiglio federale oggi nel quadro della tradizionale “ora delle domande” rispondendo, per iscritto, a un quesito di Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL). Di tale somma, un milione è già stato versato quale indennizzo.

Oltre a quelli legati alla banca Asya, finora non sono stati segnalati altri danni. Nessuna impresa svizzera è peraltro stata direttamente toccata dalle misure prese da Ankara.

La banca Asya si era vista ritirare la licenza lo scorso luglio dall’organismo turco per la supervisione degli istituti bancari (Bddk) per presunti legami con l’imam e magnate Fethullah Gulen. Quest’ultimo è accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe.

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