Prospettive svizzere in 10 lingue

CN: liste nere casse malati; definire prestazioni mediche urgenti

Secondo il Consiglio nazionale i cantoni con liste di persone che non pagano l'assicurazione malattia devono definire le prestazioni mediche urgenti alle quali hanno diritto per evitare casi gravi o morti. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Secondo il Consiglio nazionale i cantoni con liste di persone che non pagano i premi di cassa malati devono definire quali siano le prestazioni mediche urgenti alle quali hanno diritto, per evitare casi gravi o decessi.

Adottando oggi una mozione in tal senso, la Camera del popolo ha peraltro approvato una serie di altre proposte nell’ambito dell’assicurazione malattie.

Dal 2012, i cantoni sono autorizzati a stilare una lista di assicurati in mora col pagamento dei premi malattia. Diversi cantoni svizzero-tedeschi, nonché il Ticino e i Grigioni, le hanno introdotte.

Su notifica del cantone, l’assicuratore sospende l’assunzione dei costi delle prestazioni fornite a questi assicurati, salvo nei casi di urgenza medica. Ma è proprio la definizione di “urgenza medica” a porre problemi. La morte di un malato di Aids a fine 2017 nei Grigioni, che era finito sulla lista nera degli assicurati malattia morosi, non ha lasciato indifferente il Consiglio federale, ha spiegato il ministro della sanità Alain Berset.

Le casse malattia ÖKK e Assura hanno, per esempio, un’accettazione dell’urgenza meno ampia di quanto ha definito il Tribunale federale delle assicurazioni di San Gallo. Stando ai giudici, occorre estendere l’urgenza anche a prestazioni che rientrano nel dovere di assistenza cui sottostanno le persone che esercitano una professione medica. In altre parole, vi è urgenza se, secondo il giudizio medico, gli interessati necessitano di aiuto in maniera impellente.

Il Nazionale, seguendo il parere del Consiglio federale, ha quindi chiesto una definizione legale che contribuirà a fare chiarezza, evitando altri decessi per omissione di soccorso.

Laboratori

Con 124 voti contro 57, la Camera del popolo ha inoltre approvato una mozione della Commissione della sanità e della sicurezza sociale degli Stati con la quale si chiede che assicuratori, medici e laboratori possano negoziare liberamente le tariffe delle analisi di laboratorio. Lo scopo è meglio controllare i costi.

Secondo la prassi attuale, il Dipartimento federale dell’interno consulta la Commissione federale delle analisi, dei mezzi e degli apparecchi per designare le prestazioni che devono essere remunerate dall’assicurazione obbligatoria e per fissare le tariffe. La procedura può durare da nove a dodici mesi. Il Consiglio federale, per bocca di Alain Berset, proponeva di respingere la mozione perché a suo avviso si corre il rischio di un blocco per mancanza di intesa tra i partner tariffali, che già ora non utilizzano il margine di manovra a loro disposizione.

Gestione dei pazienti

In un’altra mozione degli Stati, accolta oggi dal Nazionale, si auspica che il personale non medico possa essere associato alla gestione dei pazienti e che i modelli di cure integrate siano rafforzati. Ciò consentirebbe di ottimizzare la presa a carico dei malati cronici.

Vista la crescente carenza di medici di famiglia, sarebbe opportuno poter ricorrere maggiormente a fornitori di prestazioni che non sono medici per compiti di coordinazione e consulenza. Ciò permetterebbe inoltre di sgravare i medici di famiglia.

L’assunzione dei costi da parte dell’assicurazione malattie dovrebbe essere sottoposta a tre condizioni: i programmi dovrebbero essere limitati a un gruppo di pazienti chiaramente definito, dovrebbero migliorare l’efficacia e la qualità del trattamento e dovrebbero essere stati concordati tra fornitori di prestazioni e assicuratori. Il Consiglio federale si è detto disposto a prendere misure in tal senso.

Ospedali

Il governo è inoltre pronto a intervenire sulle tariffe di riferimento affinché la libera scelta di un ospedale in tutta la Svizzera per i pazienti si fondi su una reale concorrenza, come chiesto da una mozione degli Stati accolta oggi dal Nazionale. Attualmente, talune tariffe per i trattamenti fuori cantone sono nettamente più basse rispetto a quelle realmente applicate nei cantoni da cui proviene il paziente.

Il Consiglio federale è pure d’accordo di creare un diritto di ricorso per le associazioni di assicuratori contro le decisioni prese dai cantoni concernenti l’elenco di ospedali e di case di cura, i cui trattamenti sono rimborsati. Questa proposta è appena stata inviata in consultazione. Con 120 voti contro 58, il Nazionale ha chiesto che un tale diritto anche per le diverse casse malattia. La sinistra non è riuscita a convincere il plenum a respingere la proposta.

Materiale utilizzato

Con 168 voti contro 1, i deputati hanno inoltre incaricato il Consiglio federale di vegliare affinché gli assicuratori si assumano integralmente i costi, su una base forfettaria, del materiale utilizzato dal personale infermieristico nelle case di cura. Seguendo una sentenza del Tribunale amministrativo federale, il rimborso deve essere ripartito tra le casse, gli assicurati, i cantoni e i comuni.

Secondo Alain Berset, la mozione potrebbe generare un aumento dei costi dell’assicurazione di base o provocare una selezione dei pazienti e una lacuna nelle cure. Il governo auspica di trovare una soluzione, puntando sulla trasparenza. Una tavola rotonda in merito si terrà proprio oggi, ha precisato in aula il ministro della sanità.

Infine, accogliendo un postulato, il Nazionale ha chiesto un rapporto sulle misure e i mezzi finanziari per migliorare le cure nel settore delle malattie rare.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR