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Comitato misto Svizzera-Ue martedì prossimo

La "preferenza nazionale light" prospettata dal Consiglio nazionale sarà al centro della discussione Keystone/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Una riunione straordinaria del Comitato misto Svizzera-Ue è prevista martedì prossimo a Bruxelles per informazioni e chiarimenti reciproci sulla cosiddetta “preferenza nazionale light” prospettata dal Consiglio nazionale.

Lo ha confermato oggi un alto funzionario europeo a margine di un incontro nella capitale belga tra una delegazione della Commissione della politica estera (CPE) del Nazionale e funzionari dell’Ue.

Lo scorso 12 ottobre il tema era stato all’ordine del giorno di un incontro tra gli ambasciatori dell’Unione europea. Ai diplomatici era stato sottoposta una perizia redatta da giuristi Ue sulla soluzione definita “preferenza nazionale “light” messa a punto dal Consiglio nazionale dopo il sì popolare all’iniziativa dell’UDC “contro l’immigrazione di massa”.

Secondo i giuristi, contrariamente a quanto ritenuto a Berna, tale soluzione potrebbe ledere l’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone. Gli ambasciatori hanno chiesto una riunione straordinaria del Comitato misto – un organo di carattere tecnico composto da rappresentanti di Svizzera, Stati Ue e Commissione Ue – per chiarire la questione.

I colloqui avuti oggi con i rappresentanti europei sono stati molto aperti, franchi e costruttivi, ha detto il presidente della CPE Roland Büchel (SVP/SG). Lo stesso vale per un incontro avuto con politici belgi e lussemburghesi, ha aggiunto.

La soluzione “light” proposta dal Nazionale si articola in tre punti. Essa prevede prima di tutto che il Consiglio federale elabori misure per sfruttare meglio il potenziale di manodopera indigena (cittadini svizzeri e stranieri già domiciliati nel Paese). Se ciò non fosse sufficiente, il governo potrebbe obbligare le imprese a comunicare i posti di lavoro vacanti agli uffici regionali di collocamento.

Se anche questi provvedimenti non si rivelassero sufficienti e l’immigrazione dall’Unione europea e dall’AELS superasse un certo livello sul piano regionale o nazionale, l’esecutivo potrà infine ricorrere a “misure correttive appropriate”.

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