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CoP22: al via settimana decisiva, ministri da tutto il mondo

(Keystone-ATS) La Conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sul clima entra nel vivo. Con l’arrivo dei ministri da tutto il mondo si apre la sessione ad alto livello con le riunioni negoziali vere e proprie.

È la fase operativa, quella che dovrebbe entrare nel merito delle discussioni politiche, dopo la settimana tecnica appena conclusa. Manca ancora una road map che metta in fila, passo dopo passo, e soprattutto Paese per Paese, quel che resta da fare. Soprattutto come raggiungere quei 100 miliardi di dollari, di qui al 2020, utili per affrontare e combattere i cambiamenti climatici.

Dopo i giochi pirotecnici dei primi giorni, con l’elezione di Donald Trump a presidente Usa il clima si è un po’ ridimensionato quanto ad aspettative. E anche quella che doveva essere una cena di gala offerta dal re del Marocco Mohammed VI si è trasformata in una colazione reale. Inizialmente riservato in via esclusiva a capi di stato e primi ministri, l’invito è stato esteso ai capi delegazione.

Cresce il coinvolgimento delle aziende mondiali anche medie e piccole ingaggiate nella lotta per il clima. L’interesse dunque si concentra sempre più sull’economia ambientale. I delegati statunitensi non hanno ancora preso posizione, stretti come sono tra le misure del governo che rappresentano e quelle che eventualmente prenderà il governo Trump, a partire da gennaio.

Con molto pragmatismo, intanto, la macchina dell’industria si è messa in moto, trova i fondi e si converte alle buone pratiche per salvare il pianeta. Nella zona Green di questa Cop22, riservata a società civile e aziende, gli esempi si sprecano.

Il pallino della zona Blu, l’area riservata alla politica, ora è nelle mani del Marocco che studia un documento di sostegno all’azione climatica, probabilmente si chiamerà ‘Marrakech call’ e sarà una chiamata alla responsabilità per chi ha già sottoscritto l’accordo di Parigi.

Occhi puntati dunque sulla prima sessione della Cma, il parlamentino della COP22, la conferenza di quanti hanno già aderito all’accordo. I numeri intanto crescono e siamo a 109 ratifiche su 197 Paesi della Convenzione.

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