Prospettive svizzere in 10 lingue

Corea del Nord: Béglé positivo, ma anche carestia e lavoro forzato

Il consigliere nazionale Claude Béglé (PPD/VD) (foto d'archivio) KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) In riferimento al suo recente viaggio in Corea del Nord il consigliere nazionale vodese Claude Béglé (PPD) ha espresso commenti positivi sul regime di Pyongyang.

Ma, dopo varie calamità naturali e cattiva gestione, il paese asiatico dipende da molti anni dagli aiuti alimentari esterni.

Secondo i dati dell’ONU, solo quest’anno almeno dieci milioni di persone sono minacciate dalla fame a causa di siccità, ondate di calore e inondazioni. Inoltre un recente rapporto dell’organizzazione australiana per i diritti umani Walk Free Foundation afferma che ogni decimo nordcoreano deve lavorare in condizioni di schiavitù, in particolare nelle miniere. Secondo Amnesty International, circa 120’000 prigionieri politici vivono segregati in campi di lavoro di stampo staliniano. Le libertà di espressione, di stampa e di circolazione sono fortemente limitate.

Alcuni giorni fa, Claude Béglé ha indicato su twitter delle sue esperienze in Corea del Nord. “Gli stipendi sono bassi, ma tutto è fornito dallo Stato: il riso, gli alimenti di base, l’alloggio, le prestazioni sanitarie e la formazione. E funziona meglio di quanto si possa immaginare”, ha notato il parlamentare democristiano.

Dopo una visita guidata in una fabbrica di seta, Béglé ha scritto: “I lavoratori hanno una piscina pulita, dormitori con una bella caffetteria e, soprattutto, la possibilità di formazione continua, che costituisce un elemento chiave per lo sviluppo di questo paese”.

Il “Palazzo dei bambini” a Pyongyang lo ha descritto come un luogo dove i ragazzini possono “studiare ciò che li interessa: musica classica, calligrafia, ricamo o fisarmonica”. Ci sono dozzine di offerte. Questo – ha aggiunto – è “il lato positivo del socialismo”, che compie grandi sforzi per garantire l’accesso alla conoscenza e alla cultura.

Dopo le critiche giunte dalla Svizzera alle sue osservazioni, l’ex presidente del consiglio di amministrazione della Posta ha risposto sulle reti sociali da Pyongyang che intende fare il punto della questione al suo ritorno nella Confederazione. Béglé ha spiegato di essere andato in Corea del Nord “per tentare di capire, senza preconcetti, e vedere con i miei occhi ciò che vi succede”. Ha sottolineato che si tratta di una visita privata, senza mandato ufficiale e che è il solo responsabile dei suoi commenti.

Il viaggio è stato approvato dalle autorità governative nordcoreane, ma Béglé ha insistito sulla sua neutralità e imparzialità: “E questo desiderio è stato parzialmente esaudito, poiché posso muovermi da solo senza guardia del corpo e comunicare liberamente con la popolazione”. Secondo il consigliere nazionale la situazione del Paese è “molto più complessa di quanto si possa immaginare”.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR