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Corruzione Eni/Shell-Nigeria, MPC blocca conti in Svizzera

Le procure nigeriana e italiana accusano diversi manager di Shell ed Eni di aver versato tangenti milionarie a un ex ministro africano quale pagamento per ottenere licenze di perforazione nel Paese (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/AP/LUCA BRUNO sda-ats

(Keystone-ATS) Il caso di corruzione che vede coinvolti in Nigeria e in Italia manager della società britannica Shell e dell’Eni occupa anche la Svizzera. Su richiesta della giustizia italiana, il MPC ha ordinato il blocco di alcuni conti bancari riconducibili alla vicenda.

Le procure nigeriana e italiana accusano diversi manager delle due società di aver versato tangenti milionarie a un ex ministro africano quale pagamento per ottenere licenze di perforazione nel Paese, uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo. La giustizia nigeriana parla di una somma pari a 801 milioni di dollari.

Confermando una notizia pubblicata oggi dal “Tages Anzeiger”, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha confermato di aver posto sotto sequestro diversi conti su richieste della procura di Milano fornendo ai magistrati altre informazioni. Stando al quotidiano zurighese, le autorità svizzere avrebbero bloccato diverse centinaia di milioni di franchi in banche di Ginevra, Basilea e Lugano.

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