Prospettive svizzere in 10 lingue

CSt: vivace discussione nelle quattro lingue nazionali

Beat Vonlanthen (PPD/FR) oggi in Consiglio degli Stati. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Ha suscitato oggi una vivace discussione nei quattro idiomi nazionali l’esame della mozione di Beat Vonlanthen (PPD/FR), che chiedeva un contributo della Confederazione per promuovere modelli d’insegnamento in due lingue nazionali.

Alla fine il testo è stato ritirato, ma i “senatori” hanno incaricato il Governo di includere la questione nel prossimo Messaggio sulla cultura, concedendo maggiori aiuti finanziari ai Cantoni in vista dello sviluppo di sistemi di insegnamento bilingui a tutti i livelli scolastici.

Con il suo testo, il popolare-democratico friburghese avrebbe voluto una modifica della legge sulle lingue affinché la Confederazione potesse sostenere i notevoli sforzi profusi da molti Cantoni, che con il loro impegno volontario nell’insegnamento degli idiomi nazionali favoriscono la comprensione tra le comunità linguistiche e rafforzano la coesione nazionale.

Ne è nato un insolito dibattito, nelle quattro lingue nazionali, che il ministro della cultura Alain Berset ha apprezzato in maniera particolare: “Devo dirvi che ho vissuto con profonda emozione un momento raro in questo consiglio. Nei miei sette anni in veste di consigliere federale e negli otto anni precedentemente trascorsi alla Camera dei cantoni non ricordo di aver già assistito a un dibattito su un oggetto che si è svolto nelle quattro lingue nazionali”. Dopo Vonlanthen, espressosi in tedesco, Stefan Engler (PPD/GR) ha infatti utilizzato l’idioma romancio, Anne Seydoux (PPD/JU) il francese e, infine, Fabio Abate (PLR/TI) la lingua di Dante.

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