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Delegazione parlamentare russa ricevuta a Berna

Il presidente Vyacheslav Volodin (a sinistra) con l'omologo elvetico Dominique de Buman (PPD/FR). Keystone/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Una delegazione di una dozzina di membri della Duma – la camera bassa dell’Assemblea federale russa – guidata dal presidente Vyacheslav Volodin ha fatto visita oggi ai suoi colleghi svizzeri.

Ad accoglierla, il presidente del Consiglio nazionale Dominique de Buman (PPD/FR) insieme ad altri parlamentari.

In un incontro con i media, Volodin – che si è pure intrattenuto con il ministro degli esteri Ignazio Cassis – ha accusato gli Stati Uniti di aver lanciato una campagna ostile nei confronti di Mosca, non lesinando nemmeno critiche all’Unione europea per le sanzioni imposte al suo Paese, scaturite dall’annessione della Crimea ucraina.

De Buman ha dal canto suo sottolineato l’indipendenza della politica economica elvetica, che a suo avviso non si limita semplicemente ad applicare i provvedimenti decisi da Bruxelles contro il Cremlino. Volodin ha poi fatto notare che negli ultimi due mesi il volume degli scambi svizzero-russi è cresciuto del 20%.

Le due delegazioni hanno anche discusso a proposito di un nuovo ente in cui i rappresentanti del mondo economico possano confrontarsi e di come intensificare la cooperazione fra i legislativi. È stato inoltre annunciato l’invio in Russia come osservatori di due parlamentari svizzeri il 18 marzo, quando si terranno le elezioni presidenziali.

Gli altri temi trattati sono stati il ruolo in Ucraina dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), il cui segretario generale è lo svizzero Thomas Greminger, e i disaccordi tra Consiglio d’Europa e Mosca.

De Buman ha usato toni diplomatici per esprimersi sulla crisi nell’Ucraina orientale. Berna non vuole interferire, ma offre alle parti coinvolte i propri buoni uffici. L’Unione europea etichetta invece la situazione come una “deliberata destabilizzazione di un vicino indipendente” da parte della Russia.

Per il suo ruolo nel suddetto conflitto, a Volodin non è permesso soggiornare nell’Ue. In un’intervista alla RTS è tornato sulle sanzioni, definendole una sorta di vicolo cieco, un binario morto che “né noi, né, credo, la Svizzera, vogliamo percorrere”.

La visita russa, iniziata già ieri, fa seguito a quella effettuata l’anno scorso da un gruppo di deputati del Consiglio nazionale – alla cui testa vi era Jürg Stahl (UDC/ZH) – in quel di Mosca e San Pietroburgo.

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