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Democrazia diretta sopravvalutata, sì ad accordo quadro

Uno storico che non rifugge il dibattito. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) La democrazia diretta? Un fattore sopravvalutato dagli svizzeri, più simbolico che altro. È l’opinione del celebre storico svizzero Thomas Maissen, che si schiera senza remore a favore dell’accordo quadro con l’Ue, pur ammettendo che il paese perderà in sovranità.

“È chiaro che gli svizzeri sopravvalutano la democrazia diretta, mentre sottovalutano i fattori che, al di fuori della Svizzera, contribuiscono alla nostra pace e benessere interni”, sostiene il 56enne in un’intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung. “Si provi a pensare a quante leggi vengono promulgate dal parlamento e a quanto poche vengano validate o promosse da votazioni popolari. La democrazia diretta è più simbolica di quanto si pensi”.

Tutti gli stati devono fare concessioni: e la stessa Svizzera “ha già fatto adesso concessioni in relazione alla democrazia diretta”, osserva lo storico. “Prenda l’iniziativa sull’immigrazione di massa: se fossi un simpatizzante UDC, direi che è scandaloso quello che è successo. Le disposizioni previste non sono state applicate perché l’Ue ha chiaramente detto che la libera circolazione delle persone non è trattabile”.

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