Didier Burkhalter incontra l’Alto commissario Onu per diritti umani
(Keystone-ATS) Il Consigliere federale Didier Burkhalter ha ricevuto oggi a Berna l’Alto commissario per i diritti umani dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) Zeid Ra’ad Al-Hussein.
Tra i temi trattati le attuali sfide per la tutela dei diritti umani come pure la situazione in Siria, Ucraina, Yemen e Burundi.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) è “un partner importante per l’impegno della Svizzera a favore dei diritti umani”, ricorda in un comunicato odierno il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
In occasione delle discussioni con Al-Hussein, il capo del DFAE Burkhalter ha confermato che la Confederazione continuerà a sostenere politicamente e finanziariamente l’OHCHR. Nel 2016, Berna ha versato un contributo volontario di oltre cinque milioni di franchi, precisa la nota.
La Svizzera – che figura tra i principali donatori – non ritiene sufficiente la quota del 3,5% del budget ordinario dell’Onu utilizzata per appoggiare l’operato dell’Alto commissariato in materia di diritti umani. Essa copre il fabbisogno attuale dell’OHCHR solo nella misura del 40%, si afferma nel comunicato.
La Confederazione cofinanzia anche le attività di monitoraggio dei diritti dell’uomo in Siria e nello Yemen come pure la presenza dell’Alto commissariato nel Territorio palestinese occupato, in Ucraina e in Honduras.
Nell’incontro è inoltre stata ribadita l’importanza dell’appello del 13 giugno 2016 di porre i diritti umani al centro della prevenzione dei conflitti. L’iniziativa, lanciata dalla Svizzera in occasione del decimo anniversario del Consiglio dei diritti umani, è attualmente sostenuta da 70 Paesi. Per la sua attuazione l’OHCHR svolge un ruolo chiave in quanto il deterioramento della situazione sotto questo punto di vista è spesso un segno premonitore di una minaccia per la pace e la sicurezza, sottolinea il DFAE.
“A fronte della portata degli attuali fenomeni migratori, è necessario un intervento efficace che includa anche un miglioramento della situazione dei diritti umani nei Paesi d’origine”, concordano inoltre Burkhalter e Al-Hussein.