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Gb: anche braccio di ferro su fondi a Difesa scuote governo

Aria di maretta sulle spese militari, in Gran Bretagna, nelle file del governo conservatore di Theresa May, già alle prese con divisioni interne sulla Brexit. KEYSTONE/AP afp pool/NIKLAS HALLE'N sda-ats

(Keystone-ATS) Aria di maretta sulle spese militari, in Gran Bretagna, nelle file del governo conservatore di Theresa May, già alle prese con divisioni interne sulla Brexit.

Lo evidenziano oggi in prima pagina sia il Times sia il Daily Mail, evocando una possibile resa dei conti fra Theresa May e il rampante nuovo ministro della Difesa, Gavin Williamson.

Williamson chiede un fondo extra da 2 miliardi di sterline per il bilancio della Difesa e, secondo la stampa, può contare sul sostegno di una cinquantina di deputati vicini alle forze armate e all’industria bellica pronti (almeno a parole) a votare contro la prossima finanziaria in caso di risposta negativa. Lo stesso ministro – che a suo tempo ha guidato la campagna della May per la leadership del partito – avrebbe detto da parte sua di recente a una platea di generali e alti ufficiali di essere disposto anche a una rottura traumatica con la premier “Io l’ho creata e io posso distruggerla”, pare abbia sentenziato, con la presunzione che molti gli rimproverano.

Max Hastings, commentatore del Times e storico militare, dubita del resto che Williamson abbia chance di fronte alle resistenza di May e degli altri ministri, che puntano semmai ad allargare i cordoni per la disastrata sanità pubblica, settore prioritario per gli elettori. “E’ vero che i militari britannici hanno bisogno di quasi tutto”, scrive Hastings, ma il giovane ministro della Difesa “non ha credibilità”: anche perché, per il suo continuo sgomitare, “non piace ormai a nessuno”.

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