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Iraq: Onu, nuove prove fosse comuni e violenze Isis

(Keystone-ATS) L’Onu ha denunciato oggi l’affiorare di nuove prove di fosse comuni, sullo sfruttamento sessuale di donne e bambine, torture e uccisioni, reclutamento di bambini e altre gravi violazioni da parte di miliziani dell’Isis in Iraq.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra’ad Al Hussein ha esortato a un’azione immediata per garantire i diritti ed i bisogni delle vittime, assicurare la giustizia e riferire la situazione in Iraq alla Corte penale internazionale.

L’Alto commissario Zeid ha dettagliato le atroci informazioni sulle violazioni commesse dall’Isis mentre prosegue l’offensiva contro lo Stato Islamico a Mosul evocando “immagini strazianti di bambini costretti ad effettuare esecuzioni, resoconti di donne ‘ridistribuite’ tra i combattenti dell’Isis, esecuzioni commesse per punire il possesso di carte SIM o perché si è percepiti come contrari alle dottrine dell’Isis”.

Zeid – citato in un comunicato – ha inoltre denunciato lo spostamento forzato di decine di migliaia di civili ed il loro sfruttamento come scudi umani .

Le Nazioni Unite continuano infatti a ricevere rapporti di atroci violazioni commesse dai miliziani dell’Isis: martedì scorso, 40 civili accusati di tradimento sarebbero stati uccisi a Mosul ed i loro corpi sospesi ai pali elettrici, ha riferito l’Onu citando inoltre casi di persone uccise perché tenevano nascoste carte SIM, in violazione dell’ordine dell’Isis.

La portavoce dell’Ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani ha parlato di notizie sulla scoperta di una prigione sotterranea contenente 961 persone, tutti sunniti, e molti di loro ex ufficiali delle Forze di sicurezza irachene o membri del Partito islamico iracheno, con segni di torture e malnutrizione. Maggiori dettagli stanno infine emergendo sul ritrovamento lunedì scorso di una fossa comune contenente almeno 100 persone in un edificio universitario a Hamam al-Alil.

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