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Italia: sgominato gruppo di rapinatori ventenni violenti a Varese

(Keystone-ATS) Cinque giovani italiani, tra i 20 e 25 anni, accusati di aver messo a segno una serie di rapine a locali slot machine in provincia di Varese in una sola settimana, sono stati fermati ieri dai carabinieri a conclusione di un’indagine lampo.

I cinque, a quanto emerso dall’operazione “Beverly” dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese e coordinata dalla Procura varesina, erano particolarmente violenti.

In un’occasione avrebbero picchiato selvaggiamente uno dei gestori di un locale slot, lo avrebbero poi incappucciato e chiuso in una stanza.

Risaliti alle loro identità, i carabinieri italiani li hanno sottoposti a fermo di indiziato delitto per rapina aggravata, mentre si preparavano a commettere l’ennesimo colpo.

Il loro modus operandi era sempre il medesimo: indossavano il passamontagna, impugnavano una pistola finta e all’occasione malmenavano chi si trovava all’interno degli obiettivi delle loro rapine.

Secondo l’indagine denominata “Beverly”, la banda, formata da un 20enne di Brusimpiano, due giovani di Arcisate rispettivamente di 26 e 20 anni, un 25enne di Porto Valtravaglia (Varese) e un 31enne Svizzero del Canton Ticino, avrebbe messo a segno almeno quattro colpi in provincia di Varese, tra settembre ed ottobre.

Il primo al pub il Battello di Porto Ceresio, poi alla Sala Slot “Giocando” di Vedano Olona, al Bar “Brothers’ Caffè” di Besano e infine alla Sala Slot “Vlt Clash Club – Golden Palace “di Marchirolo il 9 ottobre. In quell’occasione il titolare è stato picchiato, incappucciato con un sacchetto di plastica e rinchiuso in una stanza del locale. Totale circa 10 mila euro di bottino.

Una settimana fa i carabinieri italiani sono risaliti ad una Toyota Corolla di colore blu utilizzata dalla banda per fuggire. Allarmati dal crescendo di violenza dei rapinatori, i militari hanno deciso di procedere ai fermi. Li hanno bloccati mentre stavano per rapinare la Sala Slot “Game City” di Cavaria con Premezzo (Varese). Uno di loro era già nel locale, per il sopralluogo pre-rapina. Sulla loro auto, nascosta in un incavo ricavato nel poggiapiedi posteriore, i carabinieri hanno trovato una pistola a salve, riproduzione di una Beretta. Nel bagagliaio c’erano invece passamontagna e giubbini usati in tutti i colpi.

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