Italia: ultime trattative. Poi Conte al Colle
(Keystone-ATS) Ore decisive per Giuseppe Conte la cui scadenza per la nascita o meno del suo governo – fissata dal leader della Lega Matteo Salvini e quello dei Cinque stelle Luigi Di Maio ieri – è per questa sera.
Le intenzioni del presidente del consiglio incaricato – al di là delle ultime difficoltà incontrate per la composizione della lista dei ministri – sono quelle di poter presentare la sua squadra ai mercati con giuramento e brindisi di rito già effettuati prima dell’apertura di settimana.
Sul tappeto resta ancora il nodo sul nome di Paolo Savona all’Economia che il Colle continua a ritenere inopportuno e che prospetta l’ultimo colloquio tra Conte e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella prima dello scioglimento della riserva (se positivamente o negativamente saranno le ultime trattative in corso a stabilirlo), tutt’altro che rituale.
Una domenica, in chiave di futuro governo, piena di incognite, dunque. E su cui pesano, e non poco, gli ultimatum dei leader di Lega e M5S. “O si chiude questa partita del Governo entro le prossime 24 ore o non si chiude più”, ha infatti sentenziato ieri sera da Terni il capo politico del Movimento non nascondendo impazienza e irritazione per una partita che ai supplementari e rigori sembra aggiungere l’opzione del lancio della monetina.
Stessi toni e stessa volontà di mettere un punto definitivo all’intera vicenda da parte del capo del Carroccio: “o si parte o per noi basta”, taglia corto Salvini che si rende indisponibile ad ulteriori ed estenuanti trattative: “Mi rifiuto”, scandisce da Martinengo (Bg) ricordando che “i mutui non aspettano, la benzina non aspetta, gli sbarchi nemmeno”. E aggiungendo di non essere nato “per tirare a campare”, traccia all’orizzonte l’unica alternativa di un voto anticipato.