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May, vogliamo che i cittadini Ue restino in Gb

La premier britannica Theresa May. KEYSTONE/EPA/WILL OLIVER sda-ats

(Keystone-ATS) “Vogliamo rassicurare tutti i cittadini Ue che risiedono legalmente in Gran Bretagna sul fatto che vogliamo che rimangano qui”.

Lo ha detto la premier Theresa May riferendo ai Comuni sulla proposta britannica nei negoziati sulla Brexit per garantire i diritti dei cittadini europei residenti nel Regno Unito.

La premier ha aggiunto che saranno trattati come i cittadini britannici. “Nessuna famiglia sarà separata con la Brexit”, ha precisato.

May ha ribadito anche l’importanza del principio di reciprocità: gli stessi diritti garantiti ai cittadini Ue nel Regno devono infatti essere riconosciuti dai Paesi europei per gli espatriati britannici nel continente. Il cosiddetto “settled status” permetterà agli europei che vivono da oltre 5 anni nel Regno Unito di godere di una piena cittadinanza in particolare per quanto riguarda l’accesso alla sanità, ai benefit e al sistema previdenziale.

Ogni cittadino Ue che ha vissuto per un periodo inferiore nel Paese potrà farne domanda una volta superati i cinque anni di residenza. A nessuno di quelli che si trovano ora legalmente nel Regno sarà chiesto di andarsene dopo la Brexit.

Corbyn, May ‘usa gente come merce scambio’

Il piano di Theresa May per i cittadini Ue “utilizza la gente come merce di scambio” nelle trattative sulla Brexit. Durissime le parole del leader laburista Jeremy Corbyn ai Comuni dopo l’intervento della premier Tory.

“La sua non è affatto una offerta generosa”, ha continuato il capo dell’opposizione, secondo cui c’è il rischio che l’offerta della May non venga attuata qualora non sia raggiunto un accordo con Bruxelles e allo stesso tempo non verrebbero garantiti nemmeno i diritti degli espatriati britannici nel continente.

Per Corbyn inoltre la proposta è “poco e in ritardo”: doveva invece essere presentata già un anno fa, subito dopo il referendum del 23 giugno 2016. “Il primo ministro ha invece trascinato la questione dei cittadini Ue e delle famiglie nelle complesse e delicate trattative sulle nostre future relazioni commerciali con l’Unione, che per sua stessa ammissione potrebbero fallire”, ha sottolineato il leader laburista.

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