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Mercato ipotecario: grandi banche perdono terreno

Il mercato ipotecario è sempre più nelle mani di banche cantonali e Raiffeisen. Immagine d'archivio. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Le grandi banche UBS e Credit Suisse continuano a perdere terreno sul mercato ipotecario svizzero, nei confronti di istituti cantonali e Raiffeisen. Unica eccezione su territorio nazionale sembra essere Ginevra.

A fine 2019, le banche cantonali si spartivano il 37% del mercato immobiliare, valutato a 1102 miliardi di franchi, secondo lo studio IFZ Retail Banking 2020 pubblicato oggi dall’Alta scuola di Lucerna. Il volume cumulato dei 24 istituti ammonta a 386 miliardi, in incremento del 4,1% su cinque anni.

UBS e Credit Suisse raggiungono 271 miliardi di ipoteche (rispettivamente +0,9% e +2,2%), per una fetta di mercato del 26%. Raiffeisen si piazza terza con il 18% dei volumi a 185 miliardi (+4%). Il resto viene spartito dalle banche regionali e da altri istituti.

Se le banche cantonali hanno rafforzato la loro posizione, UBS e Credit Suisse sono passati in 17 anni dal 34% al 26% del mercato, mentre Raiffeisen ha consolidato la sua terza posizione (+5 punti percentuali).

In certe realtà locali il dominio delle banche cantonali è netto, come in Appenzello Interno, con una quota record del 73%. In controtendenza invece Ginevra, dove le due grandi banche continuano a spartirsi il 50% del mercato. In Ticino arrivano al 29%, con Raiffeisen al 26% e le banche cantonali al 22%.

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