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Pakistan: kamikaze fa strage a confine con india, 55 morti

(Keystone-ATS) Dopo una lunga tregua di oltre un anno i militanti islamici sono tornati in azione in Pakistan con un sanguinoso attentato suicida vicino al confine con l’India che ha provocato almeno 55 morti e oltre 100 feriti e che è stato rivendicato dai talebani ma anche da un gruppo estremista anti sciita. Si tratta della strage più grave di quest’anno nel Paese asiatico alleato degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo islamico.

Un kamikaze sui 25 anni, secondo la ricostruzione della polizia, si è fatto esplodere tra la folla all’uscita di una parata militare che si tiene ogni sera al valico di frontiera di Wagah, a circa 20 km dalla città di Lahore (e circa alla stessa distanza dalla città indiana di Amritsar).

È l’unico confine aperto tra le due nazioni rivali e l’ammaina bandiera, che si tiene dopo il tramonto quando si chiudono i cancelli, è seguito da migliaia di spettatori con un tifo da partita di cricket. La potente deflagrazione ha colpito famiglie con bambini che avevano approfittato della domenica per partecipare alla cerimonia, uno spettacolo che attira anche turisti stranieri, soprattutto sul lato indiano.

Da quanto è emerso, l’attentatore ha azionato il detonatore vicino a dei punti di ristoro che sorgono prima dei cancelli del confine in un tratto che di solito si percorre a piedi.

La strage è giunta in un giorno in cui era scattata una allerta nazionale per il rischio di attentati contro la minoranza degli sciiti che domani celebra la ricorrenza dell’Ashura. Come misura di sicurezza, le autorità bloccheranno i telefonini nei prossimi due giorni nelle zone dove si svolgono le processioni religiose.

Poco dopo l’attentato è giunta a una televisione una prima rivendicazione di un gruppo estremista islamico chiamato Jandullah che in passato aveva colpito gli sciiti.

Ma la carneficina di stasera potrebbe essere opera di una fazione talebana che si è staccata dal Tehrik e taleban Pakistan (Ttp), l’organizzazione che per anni ha dominato la scena dello stragismo jihadista e che aveva raggruppato diversi clan pashtun rivali sotto la guida dei potenti leader Mehsud.

In un messaggio all’agenzia italiana ANSA di Islamabad e ad altri media pachistani, il portavoce del nuovo gruppo del Jamaat ul Ahrar (JuA), Ihsanullah Ihsan (ex militante del Ttp), ha detto che l’attentato è stato compiuto da un kamikaze appartenente alla sua organizzazione e che si tratta di una rappresaglia per la campagna militare in corso contro i talebani nel Nord Waziristan, la roccaforte dei jihadisti che finora non era mai stata occupata dalle truppe di Islamabad.

L’offensiva lanciata a metà giugno e battezzata ‘Zarb e Azb’ avrebbe ucciso circa 1100 militanti islamici secondo fonti militari e causato un esodo di circa un milione di residenti in fuga dalle zone di guerra.

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