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Papa: messa conclusiva del Giubileo

Papa Francesco celebra la messa conclusiva del Giubileo. KEYSTONE/AP/GREGORIO BORGIA sda-ats

(Keystone-ATS) Il Papa, chiudendo il giubileo nella solennità di “Cristo re dell’universo”, ha offerto una meditazione sulla regalità di Gesù, così diversa dalle regalità del mondo, e ha in particolare esaminato l’atteggiamento nei confronti di Gesù crocifisso.

Sono tre gruppi di persone che osservano Gesù – tanto lontano dalla figura di un re – sotto la croce: “il popolo che guarda, il gruppo che sta nei pressi della croce e un malfattore crocifisso”.

“Quante volte invece, anche tra noi, si sono ricercate le appaganti sicurezze offerte dal mondo. Quante volte siamo stati tentati di scendere dalla croce: la forza di attrazione del potere e del successo è sembrata una via facile e rapida per diffondere il Vangelo, dimenticando in fretta come opera il regno di Dio. Quest’Anno della misericordia ci ha invitato a riscoprire il centro, a ritornare all’essenziale”. Lo ha detto il Papa nella messa con cui chiude il giubileo.

Cristo, ha commentato, non cede alla “tentazione di scendere dalla croce”, dimostrando il proprio potere, la tentazione a che “prevalga l’io con la sua forza, con la sua gloria, con il suo successo. È la tentazione – ha rimarcato papa Francesco – più terribile, la prima e l’ultima del Vangelo. Ma di fronte a questo attacco al proprio modo di essere, Gesù non parla, non reagisce. Non si difende, non prova a convincere, non fa un’apologetica della sua regalità”.

“Siamo chiamati – ha spiegato papa Bergoglio – a lottare contro questa tentazione, a fissare lo sguardo sul Crocifisso, per diventargli sempre più fedeli. Quante volte invece, anche tra noi, si sono ricercate le appaganti sicurezze offerte dal mondo. Quante volte siamo stati tentati di scendere dalla croce. La forza di attrazione del potere e del successo – ha sottolineato il Pontefice – è sembrata una via facile e rapida per diffondere il Vangelo, dimenticando in fretta come opera il regno di Dio. Quest’Anno della misericordia ci ha invitato a riscoprire il centro, a ritornare all’essenziale”.

Il giubileo che si chiude, “tempo di misericordia” chiama i cristiani a vedere il vero volto di Cristo e a “riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è accogliente, libera, fedele, povera nei mezzi e ricca nell’amore, missionaria. La misericordia, portandoci al cuore del Vangelo, ci esorta anche – ha spiegato papa Francesco – a rinunciare ad abitudini e consuetudini che possono ostacolare il servizio al regno di Dio; a trovare il nostro orientamento solo nella perenne e umile regalità di Gesù, non nell’adeguamento alle precarie regalità e ai mutevoli poteri di ogni epoca”.

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