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Raid sulle scuole in Siria, un’altra strage di bambini

Si scava tra le macerie di Aleppo (archivio) KEYSTONE/AP Local Council of Aleppo City/UNCREDITED sda-ats

(Keystone-ATS) Un’altra strage di bambini in Siria. Due scuole e altri edifici civili sono stati colpiti oggi da raid aerei nel nord-ovest del Paese, in un’area fuori dal controllo delle forze lealiste. Secondo fonti locali, sono stati compiuti da jet russi.

Il bilancio provvisorio – i soccorritori stanno ancora scavando tra le macerie – è di 22 persone uccise, tra cui 14 minori e una donna. Secondo fonti mediche locali e secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), tra i minori ci sono numerosi bambini, studenti delle due scuole prese di mira dai bombardamenti.

Questo mentre l’altra guerra siriana, quella combattuta contro l’Isis nell’est del Paese, ha registrato l’annuncio da parte del segretario alla Difesa americano Ash Carter che “nelle prossime settimane comincerà” la più volte annunciata offensiva su Raqqa, roccaforte jihadista e retrovia siriana dello Stato islamico sotto pressione a Mosul, suo bastione nel nord dell’Iraq.

Sull’offensiva di Raqqa rimangono però diverse incognite, prima fra tutte il ruolo della Turchia in un’area considerata sotto l’influenza del Pkk siriano e dei suoi padrini, gli Stati Uniti. Ankara ha annunciato più volte di voler giocare le proprie carte anche sul fronte di Raqqa, oltre che su quello di Mosul. Ma in entrambi i casi, appare più facile sconfiggere militarmente l’Isis sul terreno che non metter d’accordo i presunti liberatori sulla spartizione del ghiotto bottino.

Nel conflitto intestino siriano, in cui la Russia sostiene apertamente il governo di Damasco e le milizie filo-iraniane provenienti da Iraq, Libano e dall’Asia Centrale, si è oggi consumato l’ennesimo dramma con protagonisti le categorie più vulnerabili di una popolazione stremata da più di cinque anni di violenze.

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