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Segretario generale Nato a Berna e Ginevra

Didier Burkhalter, Guy Parmelin e il segretario della Nato Jens Stoltenberg KEYSTONE/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg è stato ricevuto oggi in visita ufficiale dai consiglieri federali Didier Burkhalter e Guy Parmelin.

Temi dei colloqui alla residenza del Lohn presso Berna sono stati la sicurezza in Europa, lo sviluppo di partenariati in ambito Nato e l’impegno della Svizzera per la pace e la sicurezza, informa un comunicato.

Ieri sera Stoltenberg aveva incontrato la presidente della Confederazione Doris Leuthard, con la quale ha discusso “di questioni legate alla sicurezza internazionale”. Dopo gli incontri bernesi il segretario dell’Alleanza atlantica si è recato a Ginevra dove ha visitato la Maison de la Paix e ha incontrato rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).

Il ministro degli esteri Burkhalter e quello della difesa Parmelin – si legge nella nota ufficiale – hanno illustrato all’ospite “come la Svizzera contribuisce alla pace e alla sicurezza nell”ambito della sua politica estera e di sicurezza, mettendo in luce l”importanza della NATO per la stabilità nel contesto strategico in cui opera la Svizzera”.

Esempi concreti di questi contributi – prosegue il comunicato – sono la promozione di un dialogo sulla sicurezza che includa tutti gli Stati e l”impegno della Svizzera nella crisi ucraina, nel Caucaso meridionale e nei Balcani occidentali.

Entrambe le parti “hanno anche ribadito la necessità di mantenere un dialogo costante con la Russia per rafforzare la sicurezza nel continente europeo”. I due consiglieri federali hanno inoltre auspicato la ripresa dei colloqui sul controllo degli armamenti convenzionali in Europa quale misura chiave per instaurare un clima di fiducia.

A proposito del partenariato che unisce la Svizzera e la NATO dal 1996, entrambe le parti hanno stilato un bilancio positivo, continua la nota. Per la Svizzera il Partenariato per la pace (PfP) “non è soltanto una valida piattaforma di cooperazione in materia di politica di sicurezza, ma rappresenta anche uno spazio di dialogo”, ad esempio tra la NATO e i Paesi dell”Europa occidentale non appartenenti a questa organizzazione, ossia Austria, Svezia, Finlandia e Irlanda.

Dal canto suo, mediante la Maison de la Paix, di cui fanno parte i tre centri ginevrini per la politica estera, di sicurezza e di pace nonché il Centro di ricerca in materia di politica di sicurezza del Politecnico federale di Zurigo, la Svizzera contribuisce agli scambi in materia di politica di sicurezza.

Un altro tema dei colloqui è stata la cooperazione con gli Stati partner nelle regioni immediatamente a Sud dell”Europa, in particolare per quanto concerne la riforma del settore della sicurezza, “ambito in cui la Svizzera vanta competenze riconosciute”.

All”ordine del giorno c”erano anche la sicurezza nel cyberspazio e la crescente minaccia rappresentata da determinati attori statali. Entrambe le parti hanno sottolineato l”importanza della cooperazione internazionale di fronte a tali minacce transnazionali.

I consiglieri federali hanno comunicato a Stoltenberg l”intenzione della Svizzera di diventare Stato partner del Centro di cyberdifesa di Tallinn (Cooperative Cyber Defence Center of Excellence, CCD CoE), un istituto di ricerca internazionale nei settori della cyberdifesa e della cybersicurezza.

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