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Segreto bancario, controprogetto accolto male

L'iniziativa popolare era stata consegnata alla Cancelleria federale il 25 settembre 2014, con oltre 117'000 firme Keystone/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Il controprogetto all’iniziativa della destra sul segreto bancario (“Sì alla protezione della sfera privata”) è stato accolto piuttosto male in consultazione, specialmente da parte di sinistra, Cantoni e banchieri.

Il testo vuole impedire preventivamente ogni scambio di informazione in materia fiscale in Svizzera. I Cantoni non potranno esigere che le banche forniscano loro informazioni concernenti un contribuente in caso di sospetta evasione fiscale e non più soltanto in caso di frode.

Il controprogetto, posto in consultazione dalla Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale, disciplina unicamente il settore delle imposte dirette. Le autorità fiscali potranno sempre accedere ai dati bancari in caso di sospetto di gravi reati fiscali, ma contrariamente all’iniziativa il controprogetto non presenta una lista esaustiva di tali violazioni.

Secondo la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze, il testo risulta controproducente: esso protegge i contribuenti “indelicati” in caso di procedimento penale e rende normali le infrazioni fiscali leggere agli occhi dei cittadini onesti. L’accesso alle informazioni bancarie è giustificato qualora il contribuente rompa il rapporto di fiducia con lo Stato.

Per il Partito socialista, il controprogetto sul quale la consultazione si è conclusa oggi è “solo di poco meno impertinente dell’iniziativa”; esso si limita ad attenuare qualche formulazione. Inoltre, relegando la frode fiscale al rango di peccatuccio finisce con il danneggiare l’immagine e la reputazione della piazza finanziaria elvetica.

Il controprogetto non è conforme alla strategia sul denaro pulito decisa dal Consiglio federale, affermano i Verdi, preoccupati di vedere aumentare gli episodi di sottrazione fiscale. Per i Verdi Liberali il testo provoca un eccesso di burocrazia e di costi inutili, senza contare che la sfera privata in Svizzera gode già di sufficiente garanzia.

Stesso tono da parte del Partito borghese democratico, secondo cui il controprogetto rischierebbe di minare la parità di trattamento e l’equità fiscale, degraderebbe le condizioni quadro per banche e piazza finanziaria, e peserebbe sulla loro competitività.

Neppure l’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) vuole sentir parlare del testo, che a suo dire regola il segreto bancario non tra banche e clienti, ma unicamente tra Stato e contribuenti. Senza contare il fatto che la sottrazione fiscale continuerebbe “de facto” a essere protetta e quindi incoraggiata, mentre rappresenta un rischio potenziale per i banchieri. L’ASB respinge anche il fatto che il testo porti a maggiori controlli sulla clientela e renda più complesso il lavoro degli istituti finanziari.

Il controprogetto riprende gli obiettivi dell’iniziativa, ma non i suoi difetti, sottolinea da parte sua l’Associazione delle banche private svizzere.

A sostegno del testo si pongono PLR, UDC e PPD. I democratico-cristiani, che si dicono fortemente contrari allo scambio automatico di informazioni fiscali all’interno delle frontiere, temono che un tale sistema alla fine venga instaurato se nulla verrà intrapreso. Invitano gli autori dell’iniziativa a ritirarla.

Il controprogetto regola le condizioni secondo cui le banche devono segnalare i dati dei loro clienti e rafforza così la protezione della sfera privata. Esso permette pure di preservare lo “status quo” in fatto di segreto bancario in Svizzera, argomenta il Partito liberale radicale.

Per l’Unione democratica di centro, in un momento di scambio automatico di informazioni il testo costituisce un passo essenziale nella protezione della sfera privata finanziaria dei clienti delle banche. Visto che il governo e la maggioranza dei politici non hanno saputo difendere il segreto bancario nei riguardi dell’estero, il partito invita a cogliere questa opportunità almeno all’interno delle frontiere.

Il Consiglio nazionale dovrebbe trattare il controprogetto diretto durante la sessione invernale, mentre il parlamento deve esprimere la propria raccomandazione di voto sull’iniziativa entro marzo 2017.

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