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Svizzera-Paesi Bassi, Brexit e migrazione in agenda colloqui

Mark Rutte, primo ministro dei Paesi Bassi (a sinistra) e Ueli Maurer, presidente della Confederazione, nel corso di una conferenza stampa dopo i colloqui alla residenza del Lohn. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Le relazioni bilaterali, la crisi migratoria e la Brexit sono stati alcuni dei temi affrontati oggi tra una delegazione del Consiglio federale e il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte, in visita nella città federale.

Oltre al presidente della Confederazione Ueli Maurer, hanno preso parte ai colloqui alla residenza del Lohn, il consigliere federale Ignazio Cassis e la consigliera federale Karin Keller-Sutter. Le parti hanno sottolineato le molteplici e intense relazioni bilaterali fra i due Paesi, i quali collaborano fra l’altro strettamente nei settori della formazione, della ricerca e dell’innovazione. I Paesi Bassi sono inoltre fra i partner più importanti della Svizzera in termini di investimenti diretti, sia come Paese d’origine sia come Paese di destinazione.

Nel corso delle discussioni si è inoltre parlato dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. Il fatto che, oltre a Zurigo e Ginevra, presto anche la piazza finanziaria di Londra sarà verosimilmente fuori dall’UE, sottolinea l’importanza di disporre di regolamentazioni efficaci in ambito finanziario, precisa una nota odierna del Dipartimento federale delle finanze (DFF). Maurer ha affermato che la possibilità di una buona collaborazione tra le piazze finanziarie dell’Ue e della Svizzera è nell’interesse di tutti. Come noto, l’Ue ha concesso l’equivalenza della Borsa svizzera solo provvisoriamente, facendola dipendere dall’esito dei negoziati, ora conclusi, tra la Svizzera e Bruxelles sull’accordo istituzionale.

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