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Tasse arretrate, Apple dovrà pagare 13 miliardi di euro di multa

Una multa record per il colosso di Cupertino Keystone/AP/MARK LENNIHAN sda-ats

(Keystone-ATS) La commissione Ue ha inflitto una multa di 13 miliardi di euro a Apple per tasse arretrate dovute all’Irlanda perché ha goduto di aiuti di stato indiretti da parte di Dublino.

L’Irlanda ha applicato solo al colosso di Cupertino una tassazione di meno dell’1% sugli utili rispetto alla già bassa aliquota del 12,5%. È quanto si legge in un comunicato della commissione. La multa più alta finora inflitta dall’Ue era stata di 1,4 miliardi al colosso energetico francese Edf.

La Commissione Ue può chiedere di recuperare aiuti di stato illegali per un periodo di 10 anni retroattivo a partire dalla prima richiesta di informazioni inviata alla Apple, che è avvenuta nel 2013. Ora l’Irlanda deve recuperare le tasse non pagate da Cupertino per gli anni che vanno “dal 2013 al al 2014, fino a 13mld di euro più interessi”.

Di fatto, il trattamento fiscale riservato alla Apple da Dublino le ha consentito per anni di evitare di pagare le tasse sui profitti generati dalle vendite nell’interno mercato unico Ue, grazie alla decisione presa dalla società di registrare tutte le vendite in Irlanda, invece che nei paesi Ue dove i prodotti erano effettivamente venduti.

Questa struttura fiscale, però, spiega la Commissione, è “tuttavia al di fuori della competenze del controllo Ue sugli aiuti di stato”, per questo “se altri Paesi” europei ora “richiedessero a Apple di pagare più tasse sui profitti” relative allo stesso periodo temporale sotto le loro regole fiscali “questo ridurrebbe la somma da recuperare per l’Irlanda”.

Irlanda rigetta decisione UE, farà appello

L’Irlanda è “in profondo disaccordo con la Commissione” europea sulla pesante penale inflitta a Apple per il trattamento fiscale ottenuto sull’isola. Lo afferma il ministro delle Finanze di Dublino, Michael Noonan, in una nota ripresa dalla Bbc.

“Tale decisione – annuncia Noonan – non mi lascia altra scelta che cercare l’appoggio del governo per fare appello” dinanzi alla Corte europea affinché sia rovesciata.

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