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“No” al congedo parentale, commissione

(Keystone-ATS) Un congedo parentale non avrebbe possibilità maggiori di essere approvato al Nazionale rispetto al congedo paternità.

La Commissione della sicurezza sociale respinge, con 15 voti a 7, un’iniziativa parlamentare del PBD volta a trovare una soluzione globale per i genitori.

Il testo, depositato dalla zurighese Rosmarie Quadranti, chiede un congedo parentale di al massimo quattordici settimane oltre all’attuale maternità. Le modalità di condivisione di questo tempo fra i due genitori resta da definite.

La maggioranza della commissione si è opposta per ragioni finanziarie, si legge in un comunicato odierno dei Servizi del parlamento. Le assicurazioni sociali non sarebbero in grado di sopportare prestazioni supplementari di circa 1,4 miliardi di franchi. Il settore privato è comunque libero di trovare soluzioni contrattuali.

Una minoranza vorrebbe invece che i genitori beneficino di un aiuto per conciliare vita privata e professionale. Le donne potrebbero in questo modo più facilmente rimanere nel mondo del lavoro.

La commissione – con 13 voti contro 8 e 2 astensioni – ha però dato seguito a un’iniziativa parlamentare di Margrit Kessler (PVL/SG) volta a trasmettere al padre il diritto al congedo maternità qualora la madre decedesse nelle quattordici settimane successive al parto. Si tratta di pochi casi all’anno, ma particolarmente tragici.

Il Nazionale aveva respinto un sostegno generale ai padri lo scorso aprile, respingendo la proposta del PPD di un congedo paternità di due settimane. Associazioni e sindacati stanno raccogliendo firme per un’iniziativa popolare a favore di un congedo paternità di almeno quattro settimane.

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