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Afghanistan: ONU, record bimbi uccisi da inizio 2016

Record di vittime civili in Afghanistan nei primi sei mesi del 2016; la maggior parte (60%) causate dalle forze anti-governative. Keystone/AP/MASSOUD HOSSAINI sda-ats

(Keystone-ATS) Record di vittime civili in Afghanistan nei primi sei mesi del 2016, tra le quali il numero più alto di bambini uccisi in soli sei mesi.

Dall’inizio dell’anno a giugno – rivela un rapporto dell’Onu reso noto a Ginevra – sono stati documentati “1601 morti civili e 3565 feriti, per un totale di 5166 vittime civili”. Ciò rappresenta un “aumento del 4% rispetto ai primi sei mesi del 2015 – afferma l’Onu – ed è il totale più alto per un periodo di sei mesi dal 2009”.

I bambini coinvolti sono 1509, di cui 388 morti e 1121 feriti, un dato “allarmante e vergognoso” ed anch’esso il più alto per un periodo di sei mesi. Il bilancio include 507 donne morte e 377 ferite.

Il rapporto della squadra di esperti per i diritti umani della Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama) sottolinea che le forze anti-governative restano responsabili della maggior parte delle vittime civili (60 %), ma anche che i civili uccisi e feriti da forze pro-governative sono aumentati.

Il rapporto calcola infine che il totale delle vittime civili registrate tra il primo gennaio 2009 e il 30 giugno 2016 è ora salito a 63’934 (22’941 morti e 40’993 feriti).

La relazione dell’Onu “Afghanistan – Rapporto di metà anno 2016 -. Protezione dei civili nei conflitti armati” – documenta casi di persone “uccise durante la preghiera, il lavoro, lo studio, mentre si recavano a prendere l’acqua, mentre ricevevano cure negli ospedali”, deplora Tadamichi Yamamoto, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per l’Afghanistan e capo dell’Unama. “Ogni vittima civile rappresenta un fallimento e dovrebbe spronare le parti in conflitto a compiere significativi passi concreti per ridurre le sofferenze dei civili e aumentarne la protezione”,ha affermato.

L’Alto Commissario Onu per i diritti umani Zeid Ràad Al Hussein ha esortato le parti al conflitto “a cessare i deliberati attacchi contro i civili e l’uso di armi pesanti nelle zone dove vivono i civili. L’impunità imperante di cui godono i responsabili di vittime civili deve cessare – di chiunque si tratti”.

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