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AG: omicida Sessa sempre in fuga

Il fuggiasco (foto segnaletiche della polizia argoviese) sda-ats

(Keystone-ATS) È tuttora in fuga il 22enne argoviese che nel 2009 ha ucciso una 17enne vietnamita a Sessa (TI). Il giovane è evaso nella notte tra venerdì e sabato dalla clinica psichiatrica Königsfelden di Windisch (AG).

Le ricerche continuano, ha detto oggi all’ats il portavoce della polizia cantonale argoviese, ma ha rifiutato di fornire indicazioni al riguardo.

L’addetta alla reception di un hotel di Locarno ha raccontato a tio.ch – la notizia è stata pubblicata ieri – di aver riconosciuto il giovane dopo aver visto le foto segnaletiche pubblicate dalla polizia argoviese. Egli si sarebbe presentato sabato per chiedere una stanza, che la donna gli avrebbe però rifiutato perché “appariva molto strano”. “Sono sicura al 90% che sia lui”, ha detto la receptionist. La polizia cantonale ticinese non ha finora comunicato eventuali riscontri.

Il Dipartimento dell’Economia e dell’Interno (DVI) argoviese ha intanto giustificato il ricovero del 22enne nel reparto chiuso forense della clinica psichiatrica di Windisch. Non ci sono luoghi specializzati per simili casi particolari, ha detto oggi il segretario generale del DVI Hans Peter Fricker al radiogiornale regionale di Radio SRF. L’alternativa alla clinica – ha aggiunto – sarebbe stata la liberazione del giovane, che aveva finito di scontare la condanna di quattro anni di carcere, la pena massima prevista per i minorenni: al momento del delitto aveva 16 anni.

Il reparto forense della clinica, puntualizzano i Servizi psichiatrici di Argovia (PDAG), non è un reparto di internamento e neppure un reparto di massima sicurezza per delinquenti pericolosi, gli alloggi dei ricoverati non sono celle di prigione. Secondo i PDAG una fuga è però molto difficile senza uso di violenza e senza aiuti. Finora non sono noti particolari su come il 22enne sia riuscito a squagliarsela.

Dopo una vertenza giudiziaria portata avanti fino al Tribunale federale, il Tribunale amministrativo argoviese era giunto lo scorso febbraio alla conclusione che il giovane dovesse rimanere ricoverato “a scopo di assistenza” fino a nuovo avviso. La Corte aveva basato il suo giudizio su una perizia delle Cliniche psichiatriche universitarie di Basilea, secondo le quali il giovane soffre di gravi disturbi psichici che vanno trattati con una psicoterapia intensiva a lungo termine.

Il giornale “20 Minuten” riporta tuttavia oggi le dichiarazioni di un ex co-detenuto secondo il quale il 22enne avrebbe rifiutato qualsiasi terapia, sostenendosi innocente.

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