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Asilo, l’UDC lancia una campagna in sordina

(Keystone-ATS) Accettare il prossimo 5 giugno la modifica della Legge sull’asilo significa adottare “una cultura dell’accoglienza irresponsabile”: lo afferma l’UDC che ha avviato oggi la sua campagna di votazione, in sordina e con un budget al ribasso.

L’Unione democratica di centro ha promosso il referendum contro la riforma dell’asilo difesa dalla consigliere federale Simonetta Sommaruga. In essa vi sono – ha detto a Berna il presidente del partito Toni Brunner – “vizi camuffati” (quali l’avvocato gratuito per i richiedenti asilo) che finiranno per trasformare la Svizzera in un Eldorado per tutti i migranti che giungono in Europa.

Il partito ha deciso di non attuare una campagna nazionale di affissione di manifesti, né di inviare a tutti i nuclei famigliari il proprio materiale di propaganda, in quanto la posta in gioco il 5 giugno è di tono minore. “Non si tratta di un’iniziativa, ma di un referendum”, ha dichiarato il consigliere nazionale bernese Adrian Amstutz, aggiungendo che “l’UDC ha mezzi limitati”.

La campagna di votazione sarà quindi condotta con poco dispendio di denaro, puntando su volantinaggio, depliant nei giornali e soprattutto facendo “affidamento sui media per riferire il nostro punto di vista”, ha affermato Toni Brunner.

Per l’UDC il Consiglio federale in materia d’asilo fa esattamente il contrario di ciò che dovrebbe fare, creando una “cultura ospitante, fornendo un avvocato gratuito, aprendo centri di accoglienza”, ha criticato il consigliere nazionale e direttore di Weltwoche, Roger Köppel.

La Svizzera – a giudizio del partito – finirà con il diventare allettante per molti falsi rifugiati grazie proprio alla nuova legge, che prevede la creazione di grandi centri federali che permetteranno di evadere le procedure più rapidamente, le restrizioni sull’aiuto sociale e la rappresentanza giuridica gratuita.

L’UDC, al contrario, dice di appoggiare i “veri rifugiati” e il loro diritto a “una protezione temporanea, preferibilmente sul posto, nei campi dell’ONU”, ha spiegato Köppel non senza aver criticato l’aumento del numero di coloro che beneficiano di un’ammissione provvisoria. Occorre invece – secondo i vertici UDC – “un vero controllo alle frontiere”, con il rinforzo dell’esercito, allo scopo di impedire che “chiunque possa entrare in Svizzera”. Secca opposizione anche alla possibilità di espropriare privati, aziende e comuni per allestire nuovi centri di accoglienza, come prevede la riforma della legge, a certe condizioni.

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