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Assistenza sociale: nuove norme messe in atto da Cantoni

La COSAS (in immagine la sua co-presidente Therese Frösch) ha comunicato che quasi tutti i Cantoni hanno applicato le sue nuove norme in materia di assistenza sociale. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Le nuove norme per l’assistenza sociale entrate in vigore l’anno scorso sono state applicate da quasi tutti i Cantoni a partire da inizio 2017.

Lo comunica oggi una nota della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale (COSAS), che aveva proposto questa revisione.

Fra le nuove direttive, che non sono vincolanti, vi è la riduzione delle prestazioni a favore dei giovani adulti di meno di 25 anni e delle famiglie numerose, oltre alla possibilità di estendere la portata delle sanzioni.

La COSAS ha in effetti chiesto di diminuire di 76 franchi al mese per persona il forfait di base per nuclei famigliari di almeno sei individui e di portare quello in favore dei giovani di età inferiore ai 25 anni che vivono ancora coi propri genitori a 789 franchi, in ribasso del 20% sempre sul forfait di base.

Inoltre, le autorità dovrebbero anche poter punire le violazioni con un riduzione fra il 5 e il 30% dell’aiuto concesso. I forfait minimi sono gli stessi per tutti i Comuni e Cantoni, che però in più offrono prestazioni più o meno consistenti.

Ginevra, Neuchâtel, Vaud e Basilea Città hanno rinunciato alla revisione concernente le famiglie, mentre quelle relative ai giovani adulti e all’ampliamento delle sanzioni sono state adottate da tutti, si legge nel comunicato odierno della COSAS.

Una seconda serie di misure entrate in vigore a inizio 2017 è già applicata integralmente da 20 Cantoni: il Giura sarà il ventunesimo a partire da marzo, mentre in cinque ne hanno declinato l’attuazione. Questi provvedimenti diminuiscono i cosiddetti effetti “soglia” che potrebbero influenzare negativamente il processo d’inserimento professionale.

Negli ultimi anni, la COSAS ha dovuto far fronte ad aspre critiche, espresse in particolare da politici di destra. È stata soprattutto accusata di difendere solo gli interessi dei beneficiari dell’assistenza. Alcuni Comuni – il primo è stato nel 2013 Rorschach (SG) – hanno dunque deciso di lasciare la Conferenza.

I giudizi negativi avevano cominciato a piovere dopo una sentenza del Tribunale federale del novembre 2012. I giudici di Losanna “bacchettarono” in quell’occasione il Comune argoviese di Berikon, reo di aver soppresso in modo a loro avviso illegittimo l’assistenza a un giovane che aveva rifiutato qualsiasi forma di collaborazione con le autorità comunali.

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