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Borsa svizzera chiude debole, SMI -0,09%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera, partita tonica, ha presto esaurito la sua spinta propulsiva chiudendo con l’indice SMI dei principali titoli in flessione dello 0,09% a 7’761,35 punti, mentre l’indice complessivo SPI è arretrato dello 0,12% a quota 8’292,21.

In mattinata sui mercati regnava ancora un certo ottimismo in considerazione del rialzo del petrolio, rafforzatosi ieri dopo la diffusione da parte del dipartimento dell’Energia americano dei dati relativi agli stock di greggio. Ma poi l’atmosfera, col ridiscendere dei prezzi, è andata incupendosi: a preoccupare gli investitori sono stati inoltre i verbali della Fed, che non hanno fatto chiarezza sul futuro della politica monetaria americana. I verbali della Bce hanno intanto indicato che il consiglio direttivo non esclude ulteriori tagli dei tassi a fronte di eventuali shock economici.

Sulla piazza zurighese il quadro generale delle blue chip a fine giornata è risultato prevalentemente di segno meno: gli ordini di acquisto hanno interessato solo pochi titoli e in particolare i principali valori farmaceutici, con Novartis che è progredita dello 0,85% (a 71.60 franchi) e Roche dello 0,45% (a 243.00 franchi). Sopra la soglia della parità pure il terzo peso massimo difensivo, il colosso dell’alimentare Nestlé (+0,07% a 71.95 franchi), così come la società biotecnologica Actelion (+0,20% a 147.50 franchi), SGS (+0,05% a 2’092.00 franchi) e Swisscom (+0,48% a 523.00 franchi).

In affanno invece i bancari: Ubs (-1,03% a 14.42 franchi), Julius Bär (-1,50% a 38.77 franchi) e Credit Suisse (-1,01% a 12.75 franchi) hanno tutti fatto un passo indietro e ancora peggio è andata al segmento del lusso: Swatch ha lasciato sul terreno l’1,26% (a 314.30 franchi) e Richemont addirittura il 3,20% (a 59.00 franchi). Giù, anche se in misura minore, i principali titoli ciclici come ABB, Geberit e LafargeHolcim

Sul mercato allargato ha spiccato il volo EFG International dopo la pubblicazione dei dettagli riguardo alle modalità di finanziamento dell’acquisizione di BSI: il titolo dell’amministratore patrimoniale zurighese ha guadagnato il 15,38% (a 6.00 franchi). Meyer Burger, che si è aggiudicata una commessa di 18 milioni di franchi in Asia, ha messo a segno un timido progresso dello 0,28% (a 3.59 franchi).

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